Mario LODI 1922-2014

Mario Lodi

Nasce a Vho di Piadena (Cremona, Italia) il 17 febbraio 1922. Si diploma maestro all'Istituto magistrale di Cremona nel 1940. Rifiuta la propaganda fascista per la guerra e viene incarcerato per motivi politici.
Dopo la Liberazione aderisce a al Fronte della Gioventù di Piadena e partecipa alle prime attività libere: un giornale aperto, teatro, mostre di artigianato locale, una scuola professionale con insegnanti volontari.
Dal 1948 è maestro di ruolo a S. Giovanni in Croce (Cremona) e collabora con il Movimento di Cooperazione Educativa, insegnanti con l'obiettivo di adeguare l'insegnamento nella scuola pubblica ai principi della Costituzione. Si impegna così in una ricerca pedagogica alternativa alla scuola nozionista: testo libero, calcolo vivente, attività espressive, ricerca sul campo, corrispondenza interscolastica, stampa a scuola, scrittura e pubblicazione di storie e di libri.
Si dedica ad attività extrascolastiche, come la Biblioteca Popolare della Cooperativa di Consumo con la pubblicazione de "I Quaderni di Piadena", una collana di racconti realizzati dai giovani soci.
Nel 1957 si costituisce il Gruppo Padano di Piadena per la ricerca di documenti dell'espressività popolare in ogni sua forma, dai canti popolari ai burattini, che parteciperà a spettacoli come "Bella Ciao" di Crivelli (festival di Spoleto, 1967) e "Ci ragiono e canto" di Dario Fo.
Nel 1956 ottiene il trasferimento alla scuola elementare di Vho di Piadena, il paese natale, dove in ventidue anni di insegnamento realizza molti libri di fiabe e racconti, anche insieme ai suoi alunni ("Bandiera", "La mongolfiera", e "Cipì" che rimarrà la sua opera più diffusa e amata). Tra le altre esperienze pedagogiche si segnaleranno "C'è speranza se questo accade al Vho" (1963), "Il paese sbagliato" (Premio Viareggio 1971), "Cominciare dal bambino" (1977) e "La scuola e i diritti del bambino" (1983), tutti pubblicati da Einaudi.
Nel 1963 incontra don Lorenzo Milani e avvia una corrispondenza fra i suoi alunni e i ragazzi della scuola di Barbiana.
Dal 1970, per dieci anni, dirige il gruppo di ricerca della Biblioteca di Lavoro, che produce libretti di letture, guide e documenti (Manzuoli Editore).
Nel 1978 è protagonista, con i suoi alunni, del film "Partire dal bambino", documentario della serie "Quando la scuola cambia" (regia di Vittorio De Seta, RAI 10 aprile 1979).
Nel giugno 1978 va in pensione e inizia altre attività in campo educativo.
Per tre anni dirige a Piadena la Scuola della Creatività, dove bambini dai 3 ai 14 anni e adulti sperimentano ogni tecnica creativa.
Nel 1980 raccoglie e classifica cinquemila fiabe inventate da bambini di tutta Italia, documentando come la creatività infantile, nonostante l'avvento della TV, sia ancora viva se i bambini si trovano nelle condizioni di esercitarla e svilupparla. Nasce quindi nel 1983 A&B, giornale interamente scritto e illustrato dai bambini, cittadini con il diritto costituzionale di esprimersi e di comunicare. Dal 1988 A&B diventa Il giornale dei bambini (Edizioni Sonda) e con la redazione riscrive la "Costituzione Italiana" in forma adatta ai bambini (Edizioni Marietti-Manzuoli).
Nel 1989 riceve dall'Università di Bologna la laurea honoris causa in Pedagogia e gli viene assegnato il Premio internazionale LEGO per "il contributo eccezionale al miglioramento della qualità di vita dei bambini" (con i proventi fonda la Casa delle Arti e del Gioco in una cascina a Drizzona, vicino a Piadena: in questo laboratorio si sperimentano tutti i linguaggi dell'uomo, opera un centro di studi e ricerche sulla cultura del bambino ed è attiva una pinacoteca dell'età evolutiva).
Dal 1994 affronta il problema sociale dell'influenza negativa della televisione sui giovani, prima con il romanzo "La TV a capotavola", poi con la campagna "Una firma per cambiare la TV" (oltre mezzo milione di firme raccolte e consegnate, tramite il Ministero della Pubblica Istruzione, al Capo dello Stato) seguita dal libro "Cara TV con te non ci sto più" (ed. Franco Angeli), scritto in collaborazione con il dottor Alberto Pellai e la psicologa Vera Slepoj.
Pubblica "Alberi del mio paese" (1992) e "Rifiuti - la lezione della natura" (1996, in collaborazione con G. Maviglia e A. Pallotti). Dal 1995 al 2000 dirige la collana "Laboratorio Minimo" (Editoriale Scienza) per l'introduzione dell'atteggiamento scientifico nella pratica scolastica.
Nel 1998 cura, con la figlia Cosetta, la nuova mostra di pitture di bambini "Alberi" e il relativo catalogo (Briciole di neve Editore), conducendo laboratori di educazione ambientale per i bambini e per gli operatori scolastici. Sull'argomento pubblica anche il libro bianco "Io e la natura" (1999), che invita i bambini a osservare l'ambiente naturale, conoscere il nome e il comportamento degli esseri viventi e disegnarli sulle pagine bianche.
Nell'impegno per il superamento della fruizione passiva della televisione, con la Casa delle Arti e del Gioco conduce la ricerca sui linguaggi multimediali per individuazione opere di qualità, la loro presentazione critica nelle scuole e l'uso della telecamera da parte dei bambini.
Per alcuni anni tiene, con bambini e giovani (dalle scuole elementari all'Istituto Magistrale) corrispondenze scritte che, dal 1999 al 2007, vengono pubblicate nella rubrica "Filo diretto" della rivista La Vita Scolastica (Giunti).
Nel 1999 (con Editoriale Scienza e il Centro Gioco Natura Creatività La lucertola, di Ravenna) realizza - con la consulenza di G. Maviglia - la mostra itinerante "La scienza in altalena" sui giocattoli costruiti dai bambini elaborando leggi fisiche. Pubblica nel frattempo "I bambini della cascina" (Marsilio editore, Premio Penne 1999) sulla vita quotidiana di bambini e famiglie in una grande cascina padana, tra il 1926 e il 1939.
Cura con G. Maviglia il progetto didattico del "Museo della città sotto-sopra" (Azienda Energetica Municipale e Comune di Cremona, 1999), che l'anno seguente sarà pubblicato il volume
Nel giugno 2000 è membro della Commissione ministeriale per il riordino dei cicli scolastici, nominato dal Ministro della Pubblica Istruzione Tullio De Mauro. Nel maggio del 2001 sarà nominato membro del consiglio d'amministrazione dell'INDIRE (ex Biblioteca Didattico Pedagogica), per la documentazione di esperienze realizzate nella scuola italiana, aggiornamento dei docenti, ricerca e valutazione dei progetti.
Nel settembre 2000 cura, con la figlia Cosetta, la nuova mostra di pittura infantile "I ritratti dei bambini" e da dicembre (fino ad agosto 2009) curerà la rubrica quotidiana di letture e opere d'arte "Il giornale dei bambini" del quotidiano La Cronaca di Cremona.
Cura la rubrica "Il maestro risponde", corrispondenza con i bambini, del portale Popolis.
Pubblica "A TV spenta - diario del ritorno" (Einaudi, 2002).
Con il giovane ricercatore Yuri Meda produce la ricerca "Il Corriere dei Piccoli va alla guerra" sul rapporto tra potere fascista e stampa per l'infanzia.
Pubblica il libro di favole "Il drago del vulcano e altre storie" (Giunti, 2002).
Nel 2004 viene insignito dal Presidente della Repubblica Ciampi della onoreficenza di Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine al Merito della Repubblica.
Nel novembre 2005 pubblica "Favole di pace" (La meridiana).
Nel marzo 2006 gli viene assegnato il Premio Unicef 2005 "Dalla parte dei bambini", per aver dedicato tutta la sua vita ai diritti dei bambini perché avessero la migliore scuola possibile e per aver realizzato la Casa delle Arti e del Gioco, attraverso la quale continua a promuovere e a valorizzare la formazione degli insegnanti e le potenzialità espressive dei bambini.
Nel 2006 pubblica il libro di racconti "Il cielo che si muove" (Editoriale Scienza) e "Il pensiero di Brio" (con le illustrazioni di Emanuele Luzzati, Panini Ragazzi).
Nel 2008, con i suoi collaboratori maestri e pedagogisti, cura il libro "Costituzione. Le leggi degli italiani" (Comune di Cremona): articolo per articolo, la Carta viene riscritta "per i bambini, i cittadini, per tutti" con linguaggio semplice e innovativo. La diffusione supera le 100.000 copie per soddisfare le continue richieste da parte di scuole, enti locali, biblioteche, associazione e singoli cittadini. Il volume, presentato dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, è una tappa miliare nel suo impegno a favore di un'educazione a una cittadinanza attiva.
Dal 2008 collabora con la rivista La vita scolastica (Giunti Scuola) e da novembre 2009 a dicembre 2010 cura la rubrica settimanale "La pagina del maestro" del quotidiano La Cronaca di Cremona.
Nel 2011 viene pubblicato il libro "Mario Lodi maestro" (a cura di Carla Ida Salviati).
Muore a 92 anni a Drizzona (Cremona, Italia) il 2 marzo 2014.

 

La figlia Cosetta e un'equipe di educatori, operatori, insegnanti e formatori portano avanti le attività dell'associazione che si propone di promuovere la formazione degli insegnanti e dei cittadini che si dedicano all'educazione democratica fondata sui valori della Costituzione Italiana e di valorizzare e sviluppare le capacità espressive, creative e logiche dei bambini e degli adulti.