Colette CACCIAPUOTI ROSSELLI (Nicoletta, Donna Letizia)1911-1996
Nasce a Losanna (Svizzera) il 25 maggio 1911. Influisce sulla sua formazione culturale il positivo intreccio tra la madre inglese, il padre italiano (da Napoli), la religione protestante, l'ambiente culturale francese, una situazione familiare agiata e la possibilità di trascorrere l'infanzia in Italia tra Firenze e la Versiglia.
Si sposa con Raffaello Rosselli (cugino di Carlo e Nello Rosselli, perseguitati dai fascisti e uccisi nel 1937), sceglie quindi di firmarsi "Colette Rosselli" e manterrà questo come nome d'arte anche dopo la separazione dal marito (che avviene nel 1940).
Durante la Seconda guerra mondiale esordisce come scrittrice e illustratrice, sotto lo pseudonimo Nicoletta, pubblicando per Mondadori due opere scritte per la figlia Sandra (nata nel 1938): "Il primo libro di Susanna" (1941) e "Il secondo libro di Susanna" (1942).
Le ristampe dei primi due libri si succedono nel dopoguerra, con "Il terzo libro di Susanna" che appare nel 1950.
Nel 1951, ancora per Mondadori, pubblica "Collolungo", illustra "Il cestello" di Angiolo Silvio Novaro e collabora con Franca Valeri illustrando "Il diario della signorina snob", pietra miliare nella formazione dell'immagine più popolare (cinematografica e televisiva) dell'attrice milanese, all'epoca trentenne.
Pubblica ancora con Mondadori "Questa è Margherita" (1952) e "Il cav. Dodipetto" (1953). Quando viene chiamata per creare la rubrica di buone maniere "Il saper vivere" sulla rivista femminile Grazia, diventata una delle testate ammiraglie della casa editrice milanese, accetta l'incarico adottando lo pseudonimo Donna Letizia. La rubrica diventa subito popolarissima, diventando anche un best-seller librario con un manuale in libreria, arricchito dei suoi disegni (1960).
Inizia in questi anni la lunga relazione con il giornalista Indro Montanelli, che sposerà nel 1974.
Pubblica disegni negli Stati Uniti, soprattutto sulle riviste newyorkesi Harper's Bazaar, New Yorker, Vogue, Mademoiselle.
Insoddisfatta del contratto con Mondadori, trasferisce la sua rubrica sulla testata Gente dell'editore Edilio Rusconi, per il quale pubblica nel 1981 "Cara Donna Letizia... venticinque anni in confidenza".
Diversifica l'attività (aggiungendo anche quella di pittrice dagli anni Settanta, con la partecipazione a varie mostre) e pubblica con più editori, sia memorie di momenti e luoghi della sua vita, come "Case di randagia" (Longanesi, 1989), sia manuali di comportamento. Tuttavia, dopo tanti libri di bon ton, nel 1984 decide serenamente e con invidiabile stile, che non è più tempo per Donna Letizia, visti gli epocali cambiamenti dei tempi e dei costumi, e a questo si riferisce in "C'era una volta il galateo" (Longanesi, 1996), la sua ultima opera.
Nel 1996, a ottantaquattro anni, viene colpita da un ictus nel mese di gennaio e muore a Roma (Italia) il 9 marzo 1996.
Viene sepolta accanto alla sorella nel Cimitero Monumentale di Staglieno, a Genova (Italia).

 

  • "Il saper vivere di Donna Letizia". Illustrazioni dell'autrice, dedicato a Giorgio Ottone; Arnoldo Mondadori Editore, Milano, settembre 1960 [prima edizione]