Alfredo CASTELLI 1947

Alfredo Castelli

Nasce a Milano (Italia) il 26 giugno 1947. Esordisce nel mondo del fumetto a diciott'anni scrivendo per la rivista Linus, poi fondando insieme all'amico Paolo Sala la prima fanzine italiana, Comics Club 104. Conosce Pier Carpi e l'editore Gino Sansoni, e nascerà così nel 1969 la rivista Horror, molto innovativa nel panorama italiano e con ampi spazi a nuovi autori.
Dopo avere scritto e disegnato le grottesche storie di Scheletrino pubblicate in appendice a Diabolik (e anche per il "re del terrore" scriverà numerose sceneggiature, curando tra l'altro il famoso "libro rosso" antologico del personaggio), inventa anche avventure per Cucciolo, Kolosso, Pedrito el Drito e numerosi altri personaggi.
Nel 1970 crea Zio Boris, striscia umoristica orrorifica disegnata da Carlo Peroni (poi continuata da Daniele Fagarazzi), e nel 1971 scrive i testi de Gli astrostoppisti, disegnati da Nevio Zeccara per Il Giornalino. Comincia inoltre a collaborare con Sergio Bonelli scrivendo testi per Zagor.
Con Mario Gomboli progetta il numero "zero" di Sorry per l'editrice Persona di Ennio Ciscato.
Dal 1972 al 1976 fa parte dello staff redazionale del Corriere dei ragazzi, sulle cui pagine dà vita a numerose serie avventurose di successo, come Gli aristocratici (1973, disegni di Ferdinando Tacconi), una simpatica banda di ladri gentiluomini in stile Arsenio Lupin.
Nel 1976 riprende la collaborazione con l'editore Sergio Bonelli, e diventerà continuativa: sceneggiature per Mister No e per la collana "Un uomo un'avventura" ("L'uomo di chicago", disegni di Alessandrini, e "L'uomo delle nevi", di Manara); nel 1980 collabora a Ken Parker.
Nell'aprile 1982 esce il primo numero del mensile bonelliano con il suo personaggio più famoso, l'archeologo Martin Mystère, il "detective dell'impossibile".
Nel 1983 dirige l'ultima stagione di Eureka insieme a Silver.
Nel 1988 scrive una storia di Dylan Dog e nel 1992 dà inizio a Zona X.
Negli anni seguenti si moltiplicano le iniziative attorno a Martin Mystère, numeri speciali e almanacchi, albi di ogni genere.
Nel frattempo continua le sue indagini sulle origini e sui primi anni del fumetto, soprattutto statunitense, con un censimento accurato dei personaggi e degli autori e va intensificando questa ricerca: nel 2004 vince anche il Premio Franco Fossati con il saggio "Aspettando Yellow Kid - il fumetto prima dell'industria del fumetto", e fa il bis nel 2006 con "Ally Sloper - la prima superstar del fumetto".
Non c'è due senza tre... vince nuovamente il Premio Franco Fossati nel 2010 con "Fumettisti d'invenzione" (Coniglio Editore), corposa opera illustrata sull'autore di fumetti nella fiction (al cinema, in televisione, nella narrativa, nella letteratura disegnata, alla radio e in altri media), dopo anni di sistematica e meticolosa raccolta di dati, immagini e riferimenti.