Giuseppe Marco Antonio BARETTI (Aristarco Scannabue) >1719-1789

Giuseppe Baretti - Aristarco Scannabue

Nasce a Torino (Italia) il 24 aprile 1719. A sedici anni, in rotta con il padre, è assunto come scrivano in un'azienda commerciale di Guastalla. Ritorna poi a Torino, per un anno, quindi si sposta a Venezia e a Milano (città che gli sarà particolarmente cara). Ancora si trasferisce a Cuneo per lavoro (economo alla costruzione delle nuove fortificazioni), ritorna a Torino alla morte del padre nel 1744, riparte per Milano e Venezia. Deve procurarsi di che vivere, mettendo a frutto gli studi e la rete di conoscenze che ha saputo crearsi con vari letterati nelle diverse città, e a Venezia esordisce traducendo testi di Corneille.
Viaggia ancora a lungo, prima a Londra (dove risiede per nove anni e compone tra l'altro per l'Opera Italiana gli intermezzi "Don Chisciotte in Venezia" e "La Filippa trionfante") poi in Portogallo, Francia e Spagna. Compila "The Italian Library" (1757), un catalogo di biografie e opere di autori italiani (dove per la prima volta viene attribuita a Galileo la frase "E pur si muove").
Nel 1760 pubblica un avanzato "Dictionary of English and Italian Languages".
Torna in Italia e si stabilisce a Venezia, dove il 1° ottobre 1763 pubblica – con una falsa indicazione di luogo, Roveredo – il primo numero della rivista La frusta letteraria, firmando con lo pseudonimo Aristarco Scannabue, da lui attribuito a un immaginario vecchio ex soldato sanguigno e attaccabrighe (ben lontano dalla sua reale figura di colto letterato, vivace e deciso nelle polemiche ma anche legato a certa tradizione settecentesca, amante del Metastasio e negativo verso l'illuminismo avanzante).
Nel 1765 il foglio viene bloccato dalla censura veneziana. Riprende a stampare ad Ancona, sotto lo Stato Pontificio, ma dopo soli otto numeri cessa definitivamente le pubblicazioni con il n. 33 datato Trento (luogo falso) 15 luglio 1765.
Ritorna a Londra, definitivamente. Qui è segretario della Royal Academy of Arts e frequenta protagonisti della cultura e salotti letterari. Nel 1769, assalito per strada da un malvivente, si difende con uno stiletto e lo uccide. Viene processato per omicidio, ma è assolto con formula piena.
Nel 1777 pubblica un deciso "Discours sur Shakespeare et sur Monsieur de Voltaire" in difesa del genio britannico dalle accuse voltairiane.
Muore a Londra (Gran Bretagna) a settant'anni, il 5 maggio 1789.
 
Nel secolo seguente la sua notorietà si consolida, con la valorizzazione della sua opera di conoscenza e divulgazione critica dell'universo letterario della sua epoca e con l'apprezzamento per una forza polemica di rara capacità espressiva.
Nel 1924 Piero Gobetti chiamerà la sua rivista di critica Il Baretti, in suo onore.
  • "La frusta letteraria" di Aristarco Scannabue. opera di Giuseppe Baretti. Napoli, presso Giosuè Rondinella, 1856.