Alberto MANZI 1924-1997

Alberto Manzi

Nasce a Roma (Italia) il 3 novembre 1924. Fin da ragazzo deve lavorare per guadagnarsi da vivere. Dal 1942 presta servizio militare sui sommergibili e, dopo l'8 settembre 1943, nel reggimento da sbarco "San Marco" aggregato all'VIII armata britannica.
Dopo la guerra si dedica all'insegnamento, iniziando in una struttura carceraria romana. Pubblica i primi libri, vincendo nel 1950 il premio Collodi con "Grogh, storia di un castoro". Dirige l'Istituto di Pedagogia della Facoltà di Magistero nella capitale fino al 1954, quando opta per l'insegnamento diretto nella scuola elementare.
Nel 1954 va in Sud America per ricerche scientifiche e anche per fondare un giornale per ragazzi. Là scrive il romanzo "Orzowei", che vince il Premio Firenze per le opere inedite, viene pubblicato da Vallecchi nel 1955 ed entra nel catalogo Bompiani nel 1956, aggiudicandosi nello stesso anno anche il Premio internazionale H.C. Andersen. Dal libro saranno tratti anche un film ("Orzowei", diretto da Yves Allegret) e una riduzione televisiva a puntate per la "TV dei ragazzi".
Tra il 1957 e il 1960 traduce e riduce "Il libro della giungla" di Kipling, "L'isola del tesoro" di Stevenson, "Le avventure di Gargantua" di Rabelais e "Il giro del mondo in ottanta giorni" di Verne per l'editrice La Scuola.
Nel 1959 comincia a insegnare in televisione, e attraverso la popolare trasmissione "Non è mai troppo tardi" (quasi 500 trasmissioni tra il 1960 e il 1968) recupera milioni di analfabeti, meritando nel 1965 il Premio internazionale Tokio.
Nel 1967 si reca in Equador per fondare delle cooperative agricole. Nel frattempo i suoi libri sono tradotti in trentadue lingue, compresi il giapponese, lo sloveno, l'afrikaner, l'olandese, il russo, il polacco e il croato.
Continua la collaborazione con la RAI per trasmissioni rivolte al pubblico più giovane (come "Giocagiò", "Il trenino" e "C'era una volta... domani") o relative ai temi della scuola e dell'educazione.
Nel 1981 viene sospeso dall'insegnamento per il suo rifiuto a compilare la nuova "scheda di valutazione" degli alunni, considerandola un modo di bollare il bambino e il ragazzo; viene respinta dall'autorità la sua proposta alternativa di scrivere (in modo uguale per tutti, magari con un timbro) "Fa quel che può. Quel che non può, non fa".
Dal 1992 inizia il ciclo di 60 puntate di "Impariamo insieme" per l'insegnamento dell'italiano agli stranieri, sulla rete RAI3.
Muore a settantatré anni a Pitigliano (Italia) il 4 dicembre 1997.

  • Nota biografica in: Alberto Manzi, "Orzowei", Bompiani, Milano 1961; 22° edizione, novembre 1976
  • Sito del Centro Alberto Manzi di Bologna: www.centroalbertomanzi.it
  • Giulia Manzi [figlia di Alberto]. "Il tempo non basta mai - Alberto Manzi, una vita tante vite". add editore, Torino 2014.