Maria Louise DE LA RAMÉ (Ouida) 1839-1908

Ouida

Nasce a Bury St. Edmunds (Suffolk, Gran Bretagna) il 1° gennaio 1839. Figlia di un insegnante di francese, trarrà il suo singolare pseudonimo dalla deformazione infantile del nome Luisa. Esordisce con il lungo racconto "Granville de Vigne" pubblicato a puntate tra il 1861 e il 1863.
Attraversando l'Europa arriva a Firenze per una prima volta nel 1868, poi decide di trasferirsi nel capoluogo toscano nel 1873.
La sua collaborazione con varie pubblicazioni diventa intensa e spesso ambienta i suoi racconti in Toscana.
Tra i suoi libri di maggiore successo ci sono "Il cane delle Fiandre" ("A Dog of Flanders", 1872, che nel secolo seguente avrà anche varie trasposizioni filmiche) e "Falene" ("Moths", 1880), ma anche "In Maremma" (1882), "Bimbi" (1882), "Don Gesualdo" (1886), "Santa Barbara" (1891), "Le selve" (1897).
Innamorata di un gentiluomo fiorentino, non riesce a smuoverne la sensibilità. "Quel suo amore non corrisposto – ricorderà Cordelia – fu la prima cagione di un inasprimento del carattere che Ouida ebbe da natura facilmente irascibile. Vagò pel mondo, fece spese pazze; e pensando forse che gli animali sono migliori degli uomini, raccolse attorno a sé una vera muta di cani e nella loro compagnia visse tristemente, in prossimità di quella solitaria spiaggia su cui era stato bruciato, alla presenza di Byron, il poeta Shelley".
Anche l'inadeguatezza della legge in materia di diritti d'autore, che non le permette di trarre guadagno sufficiente dalle numerose riedizioni delle sue opere, contribuisce a ridurla in povertà.
Questo non le impedisce di conservare una forte personalità. L'ultima sua opera, schierata a fianco dei boeri e contraria al governo conservatore britannico, e le sue lettere contro lord Chamberlain pubblicate nella Revue des deux mondes e nella Nuova Antologia la rendono impopolare in Gran Bretagna, finché la sua storia e le sue condizioni, raccontate dal quotidiano londinese Daily Mail, non richiamano l'attenzione su di lei la simpatia del pubblico e del suo governo. Negli ultimi tempi riceve sostegno sia dal governo britannico sia da quello italiano.
Muore per attacco cardiaco a sessantotto anni a Viareggio (Italia) il 25 gennaio 1908.

 

Bibliografia in preparazione

-OuidaBimbiFratelli Treves Editori, Milano; storielle di Ouida: "La stufa di Norimberga", "Il piccolo conte", "Mufflù", "Il fanciullo d'Urbino", "Il nero fumo", "Meleagris Gallopayo", "Findelkind", "Il paese delle mele", "Il rosaio ambizioso"


  • Ruth. "La morte di Ouida" in Cordelia 27°/6 (2 febbraio 1908).