Edina ALTARA1898-1983
Nasce a Sassari (Italia) nel 1898. Illustratrice, decoratrice, pittrice e ceramista. Nella sua lunga carriera illustrerà una trentina di libri per ragazzi e collaborerà con numerose riviste e periodici (compresi La fiaccola, Bellezza, Fili moda, Sovrana, Il Secolo XX).
Nel settembre 1916 partecipa alla Mostra della Mobilitazione Civile a Sassari, con collage in carta, tela e filo, e due mesi dopo è a Milano, alla Mostra campionaria del giocattolo italiano, dove ottiene la medaglia d'argento con dei giocattoli in cartone colorato. Il critico Raffaello Giolli, direttore della rivista milanese Pagine d'arte, comincia a interessarsi del suo lavoro.
Nel marzo 1917 espone le sue creazioni in cartoncino alla Mostra del Lyceum, a Milano. Sempre nel capoluogo lombardo partecipa, in maggio, insieme a Primo Sinòpico, Melkiorre Melis e altri artisti, alla Mostra Sarda organizzata da Biasi nella Galleria centrale d'arte di Palazzo Cova. Il suo lavoro viene segnalato da critici come Margherita Sarfatti, Vittorio Pica (che dedica un lungo articolo a lei, Biasi e Sinòpico su Emporium) e Ugo Ojetti. Raffaello Giolli se ne fa sostenitore entusiasta, pubblicando un lungo articolo su Pagine d'arte e usando uno dei suoi collage come immagine di copertina della rivista.
Partecipa poi alla XIX Mostra della Società degli amici dell'arte di Torino, nella quale il collage "Nella terra degli intrepidi sardi, Gesus salvadelu" (opera del 1916) viene acquistato dal re. Lo scultore Leonardo Bistolfi e lo storico dell'arte Corrado Ricci, allora direttore generale per le Antichità e Belle Arti, scrivono alla giovane artista lettere di elogio.
Nel 1917 comincia a orientarsi anche alla grafica figurativa e utilizza tecniche come il collage per realizzare immagini di originale suggestione. Disegna anche una testatina per un articolo sulle sue creazioni, pubblicato da La sorgente, neonata testata del Touring Club Italiano e organo del Comitato nazionale del turismo scolastico.
Nel 1919 è presente alla Mostra d'arte decorativa lombarda, organizzata dall'Umanitaria, e alla mostra femminile del Lyceum. Le sue illustrazioni sono pubblicate da Rivista sarda e In penombra.
Esegue disegni (tradotti in xilografie per la stampa) per i numeri unici dell'Associazione Universitaria Sassarese.
Nel 1922 collabora anche con la rivista per ragazzi torinese Cuor d'oro, comincia a realizzare raffinate illustrazioni per La donna e partecipa alla Mostra sardo-piemontese di Alessandria. Sposa l'illustratore Vittorio Accornero de Testa (in arte, in quegli anni, Max Ninon), conosciuto a Casale Monferrato, e la rivista Lidel pubblica nella cronaca mondana la foto della partecipazione di nozze, disegnata da entrambi. Dopo un primo periodo trascorso a Casale Monferrato, la coppia si trasferirà a Milano.
Da sola o – più spesso – in coppia con "Ninon", Edina collabora con varie riviste, tra cui Il giornale dei balilla, Noi e il mondo e Lidel. A queste collaborazioni si aggiungeranno più tardi quelle per Fantasie d'Italia, Scena illustrata, La lettura, Per voi signora, Grazia, Rakam.
Con il marito illustra anche una trentina di volumi, per lo più editi da Bemporad e Paravia, tra i quali opere di Zia Mariù (Paola Lombroso). Lavora anche nella pubblicità, disegnando calendarietti per ditte di cosmetici come Viset e, più tardi, Giviemme.
Dal 1920 collabora con il Giornalino della domenica, diretto da Giuseppe Fanciulli, e nel 1923 espone nella mostra degli illustratori della rivista, organizzata a Milano presso Bottega di Poesia.
Nel 1935 il rapporto con Accornero si risolve, in modo sereno. Dal 1941 al 1943 realizza figurini di moda per la rivista Grazia dell'editore Mondadori.
Dal 1942 collabora, con copertine e figurini, a Bellezza, rivista fondata da Gio Ponti, al quale è vicina e che la coinvolgerà in vari progetti decorativi.
Nel dopoguerra collabora ancora con Paravia ma si dedica sempre di più alla decorazione, lavorando su legno, ceramica, vetro. Coinvolge anche le sorelle Lavinia e Iride in originali e suggestive composizioni tridimensionali.
Muore a Lanusei (Ogliastra, Italia) nel 1983.
  • Scheda biografica di base realizzata da Antonietta Manca nel 2008 e concessa alla FFF.
  • Giuliana Altea. "Edina Altara". Ilisso Edizioni, Nuoro, 2005.