Gino BOCCASILE 1901-1952

Gino Boccasile

Nasce a Bari (Italia) il 14 luglio 1901. Cieco di un occhio per un incidente infantile, si trasferisce a Milano dopo aver completato gli studi artistici nella città natale, e viene introdotto alla cartellonistica pubblicitaria da Achille Mauzan. Si fa conoscere esponendo due quadri al Salon des Indèpendants di Parigi nel 1932.

Collabora con i periodici La Donna (1932), Dea e La Lettura (1934), Bertoldo (1936).

Illustra libri per Rizzoli e Mondadori (molti "Romanzi della Palma" e copertine dei "Romanzi di Cappa e Spada").

Propone nei suoi disegni un tipo di donna florida e procace, solare e mediterranea, utile all'immagine positiva che il regime vuole propagandare. Infatti quindi molto per la pubblicità realizzando cartelloni in cui quasi sempre il messaggio è affidato a formose ragazze dai vestiti aderenti.
La popolarità arriva con la signorina Grandi Firme, espressione che indica la serie di "ragazze copertina" create per il restyling della rivista Le Grandi Firme di Pitigrilli voluto da Cesare Zavattini (all'epoca direttore editoriale della Mondadori, che aveva rilevato la testata). Dall'aprile 1937 al settembre 1938 (allorché la testata viene soppressa dal governo fascista) il successo è davvero notevole e la signorina Grandi Firme entra nel patrimonio culturale comune degli italiani (l'omonima canzone la renderà ancora più popolare). Il disegnatore riesce a disegnarne anche qualche breve "striscia" umoristica, all'interno del periodoco, prima della forzata interruzione.

Continua comunque a pubblicare sulla nuova testata sostitutiva Il Milione (1938), anche se - per discontinuità - le copertine sono affidate all'emergente Rino Albertarelli.

Nel 1939 collabora anche con L'Illustrazione del medico.

Durante la guerra crea numerosi manifesti e cartoline di propaganda per il regime, anche e soprattutto nel periodo della Repubblica di Salò. Alla Liberazione, va in prigione per collaborazionismo, subendo, dopo la scarcerazione, una sorta di esilio editoriale. In clandestinità illustra classici erotici.

Dopo la partenza degli alleati, nel 1947, riprende l'attività, soprattutto nella pubblicità, ma disegna anche per il Travaso, Incanto, Paradiso e Sette. Su quest'ultima testata ripropone una nuova pin-up, la signorina Sette, ideale ripresa del personaggio creato per Le Grandi Firme.

La morte lo coglie improvvisa quando ha da poco superato i cinquant'anni.
Muore a Milano (Italia) il 10 maggio 1952, mentre sta illustrando Il Decamerone di Boccaccio: la sua ultima opera, completata con tavole di Albertarelli, Bertoletti, De Gaspari e Molino, sarà pubblicata dalle Edizioni d'Arte di Milano nel 1955.