Paolo Federico GARRETTO1903-1989
Nasce a Napoli (Italia) nel 1903. Quando ha dieci anni, la famiglia si trasferisce negli Stati Uniti. Nel 1917 il padre viene richiamato in Italia per la guerra, così il giovane Paolo e la mamma vanno a vivere a Firenze. Dopo la guerra, nuovo trasferimento con il padre che va a insegnare a Milano, e Paolo studia all'Accademia di Brera. Ancora un trasferimento, il padre insegna a Roma e Paolo studia architettura all'Istituto superiore di Belle Arti. Qui viene notato da Orio Vergani mentre esegue caricature di personaggi come Pirandello e Marinetti, e comincia a collaborare con qualche giornale romano.
Colpito dalla notizia dell'uccisione dello zar di Russia dei membri della sua famiglia, sviluppa una forte avversità per i bolscevichi, e a ventun'anni si iscrive al Fascio.
Nel 1926 comincia a fare caricature, soprattutto per testate britanniche, francesi e statunitensi. Negli Stati Uniti pubblica su Fortune, Time, New Yorker, Vogue, soprattutto Vanity Fair (dove comincia a collaborare nel 1930).
Corrispondente negli anni Trenta per la Gazzetta del popolo, crea anche personaggi a fumetti come Tabu e Putifarre per la Sezione dei piccoli del giornale.
Lo scoppio della Seconda guerra mondiale lo sorprende in Italia (art director della Gazzetta del popolo di Torino), separandolo da moglie e figlio, rimasti a Parigi. In questo periodo collabora anche con il quindicinale di teatro Il dramma.
Per essersi rifiutato di caricaturare il presidente statunitense Roosewelt e gli altri capi Alleati, viene internato in Ungheria nel 1942 e vi rimane fino alla fine della guerra.
Cartellonista, grafico editoriale e pubblicitario, dopo la guerra lavora per il settimanale Epoca (Mondadori) merita la medaglia d'oro della FIP (Federazione italiana della pubblicità) nel 1956 e la Maschera d'argento per le scenografie teatrali nel 1957.
Muore di cancro a 86 anni nell'Ospedale Principessa Grace di Montecarlo (Principato di Monaco) il 7 agosto 1989, lasciando la moglie Eva, il figlio Ezio e il fratello Ugo.
  • Articolo in morte dell'artista: "Paolo Garretto Is Dead" in The New York Times, 8 agosto 1989: www.nytimes.com/1989/08/08/obituaries/paolo-garretto-is-dead-italian-caricaturist-86.html