Eduardo DEL RIO (Ríus) 1934-2017

Ríus

Nasce a Zamora (Michoacán, Messico) il 20 giugno 1934. Eduardo Humberto del Rio Garcia diventerà famoso con il semplice nome d'arte Rius.
Dopo essere stato per alcuni anni in un seminario salesiano e aver fatto vari mestieri, debutta nel 1957 come caricaturista sulla rivista Ja-Ja. Collabora con ogni tipo di periodici, quotidiani, settimanali, mensili: Ovaciones, Diario de la tarde, Novedades, La Prensa, El Universal, Diario de México, La Mañana, La Nación, Revistas de revistas, Ojo, Política siempre eccetera. Dirige anche qualche rivista.
Nel 1961 è il primo autore straniero a pubblicare vignette sul quotidiano moscovita Izvestia. Le sue prime due serie a fumetti sono Los supermachos (che, nella versione teatrale, ha oltre 2.000 repliche in Messico; sarà continuata da altri autori, con minor mordente e successo, in seguito a una controversia con l'editore) e Los agachados, incentrata sugli abitanti di uno sperduto villaggio messicano che passano il tempo litigando o facendo la siesta senza far nulla per mutare le loro condizioni sociali. È insignito di numerosi premi e riconoscimenti, dal premio nazionale di giornalismo del 1959 al Tlacuilo d'oro del 1971.
Negli anni Sessanta milita per sette anni nel Partito comunista messicano (PCM), entrando poi nel Partito messicano dei lavoratori (PMT).
Crea riviste di umorismo come La Gallina, El Mitote Ilustrado, Marca Diablo e La Garrapata.
Seguono alcuni volumi "divulgativi" umoristici e satirici (che gli portano fama internazionale), tra i quali "Marx para principiantes", "Lenin para principiantes" (Ediciones de cultura popular, 1975), "Cuba para principiantes", "La joven Alemania", "Caricaturas rechazadas", "El pequeño Ríus ilustrado", "Obras incompletas" (nei volumi "Primeras porquerias", "El segundo aires" eccetera, per la Editorial Heterodoxia) e "Cristo de carne y hueso".
In Italia cinque volumi sono pubblicati dalle Edizioni Ottaviano.
Nel 1984 pubblica "La vida de cuadritos", una curiosa storia del fumetto, e "Un siglo de caricatura en Mexico" (per Grijalbo).
Ancora negli anni Ottanta pubblica una "Guia incompleta de la Historieta" per la cubana Editorial Pablo de la Torriente.
Nel 1987 gli viene attribuito il Premio Nacional de Periodismo nella categoria Caricatura.
Nel 2004, quando gli viene consegnato il prestigioso premio La Catrina, durante l'Encuentro Internacional de Caricatura e Historieta (alla Fiera internazionale del libro di Guadalajara, Messico), conta già 120 libri pubblicati, dove – sia pure in un elenco incompleto – vanno citati ancora "La panza es primero", "La Revolución femenina", "Mao en su tinta", "Manual del perfecto ateo" e "Historia rapidisima de España".
Nel 2010 vince ancora il Premio Nacional de Periodismo, questa volta nella categoria Trayectoria Periodista.
Nel dicembre 2016 riceve dalla Secretaría de Cultura de Ciudad de México e dal Museo Estanquillo il riconoscimento Gabriel Vargas per la caricatura, in quanto "referente cultural en México".
Muore di cancro alla prostata a 83 anni, nella sua casa a Tepoztlàn (Morelos, Messico) l'8 agosto 2017, lasciando la moglie Micaela Flores García e la figlia Citlalli del Río Flores, ma anche una preziosa eredità culturale a milioni di persone.
Al funerale sono presenti artisti e persone di cultura come Óscar Chávez, Alejandro Magallanes, Rafael Barajas "El Fisgón", Henoc Santiago, Arturo Kemchs. Quest'ultimo rivela che Rius gli ha lasciato due libri da pubblicare: uno su Fidel Castro ("La historia me absolverá" un'antologia di caricature di vari paesi ed epoche) e l'altro sugli dei nel mondo (un quaderno da appunti accompagnato da un biglietto: "Arturo, spero che sia utile quello che ti mando [...]. Non l'ho mai finito e doveva chiamarsi 'Un solo vero Dio'. Assolutamente no. Abbraccio, Rius").

Rius in Italia
Nella collana "Fumetti e politica" delle Edizioni Ottaviano, Milano
Conoscete Carlo Marxsettembre 1974; trad. di Maristella e Rocco Centorrino
Conoscete Cuba libre?aprile 1975; trad.e e adattamento di Maristella e Rocco Centorrino
Il genocidio pacifico
Cristo in carne ed ossa
Lenin e la rivoluzionemaggio 1976; copertina di Max Capa, trad. di Rocco Centorrino)