GOOFY (Pippo) Stati Uniti, 1932 / umorismo, disney / Floyd Gottfredson, ecc.

Goofy (Pippo)

Svitato e distrattissimo, dall'aria perennemente assonnata, Goofy (Pippo in Italia) ha tutte le qualità dei suoi difetti e sottolinea l'intraprendenza di Mickey Mouse (Topolino), verso il quale prova un'ammirazione sconfinata. Di tanto in tanto manifesta veri lampi di genio, contribuendo in maniera determinante – anche se spesso involontaria – alla soluzione di molti problemi.
Esordisce nel 1932 nel cortometraggio a disegni animati "Mickey’s Revue", dove indossa solo un cappello, un gilet e un grosso paio di scarpe, e si chiama ancora Dippy Dawg (cane scioccherello).
Fa il suo ingresso nei fumetti di Gottfredson l'anno seguente (1933), diventando un coprotagonista di tutto rispetto.
Come in alcune serie animate, anche nel fumetto talvolta è protagonista assoluto, come quando diventa Super Pippo (creazione nel 1965 di Paul Murry, in storie dove acquista superpoteri grazie a speciali arachidi e vive – in calzamaglia rossa con saloppette – brevi avventure che fanno amabilmente il verso a quelle dei supereroi.
Appare in Italia negli anni Ottanta anche un avventuroso Indiana Pipps, parodia di Indiana Jones.
 
MEDIA Al cinema rappresenta felicemente il cittadino statunitense medio, con tutti i suoi pregi e difetti. Buona parte del centinaio di film che lo vedono protagonista fanno parte della serie "How to..." (come fare...), per lo più in ambito sportivo ma anche con suggerimenti tecnici per dormire o ballare bene.
Si rivela particolarmente interessante e innovativo nel 1995 il lungometraggio "A Goofy Movie" ("In viaggio con Pippo"), con i relativi sequel, dove Pippo è lo svitato papà dell'adolescente Max e vari aspetti reali dei rapporti intergenerazionali sono presentati in modo originale.