Luigi SAJLER / SAILER 1825-1885

Luigi Sailer

 
LA FARFALLETTA
La vispa Teresa / avea tra l'erbetta
al volo sorpresa / gentil farfalletta;
e tutta giuliva, / stringendola viva,
gridava a distesa: / "L'ho presa! l'ho presa!"
A lei supplicando / l'afflitta gridò:
"Vivendo, volando, / che male ti fo?
Tu sì mi fai male / stringèndomi l'ale!
Deh, làsciami! Anch'io / son figlia di Dio."
Teresa pentita / allenta le dita:
"Va', torna all'erbetta, / gentil farfalletta."

Luigi Sàiler

[variante finale, successiva al 1881]:
Confusa, pentita, / Teresa arrossì:
dischiuse le dita / e quella fuggì.
Nasce a Milano (Italia) nel 1825. Professore di scuola secondaria, insegna per molti anni a Milano.
Nel 1859 pubblica un "Saggio di poesie per fanciulletti" (presso B. Ponti Librajo, Contrada del Monte Napoleone n. 1.363, Milano) contenente anche la filastrocca "La farfalletta" (poi diventata popolare come "La vispa Teresa"), dedicata a una principessina Savoia-Carignano.
Nel 1865 pubblica l'antologia "L'arpa della fanciullezza", "componimenti poetici pei bambini dai 5 ai 10 anni, raccolti e ordinati da Luigi Sailer" presso la Tipografia e Libreria Editrice Ditta Giacomo Agnelli (Milano, via Santa Marherita 2), comprendendovi la già nota filastrocca che, in breve tempo, con leggere varianti, diventerà famosissima. L'autore riesce a vedere cinque edizioni del suo libro, e proprio nella quinta (Giacomo Agnelli, 1881), lievitata a oltre 600 pagine, con adeguato frontespizio illustrato ("Caro alla terra e al cielo, allegro e santo / degl'innocenti fanciulletti è il canto") dedica ironicamente il volume al signor Adriano Salani tipografo ed editore in Firenze, accusandolo - con tutte giuste e ben spiegate motivazioni - il furto letterario da questi compiuto proprio della sua opera.
Appoggiandosi sempre all'editore, tipografo e amico Giacomo Agnelli, diventa egli stesso editore: nel 1870 fonda e dirige il giornale per fanciulli Le prime letture, che pubblicherà fino al 1878.
Pubblica ancora, per Agnelli, nel 1874, il libro "Letture educative ed istruttive per la gioventù" e nel 1880 "Introduzione allo studio della letteratura".
Continua nel frattempo a insegnare. Da Milano, nel novembre 1876 viene trasferito dal Ministero nel Collegio Tolomei di Siena, "per far penitenza de' peccati miei ed altrui, e di dove sto per andarmene – scrive nel settembre 1877 – non so ancora a quale destinazione, con tutti i mobili e la famiglia". Verrà fatto approdare infine a Modena, per insegnare nella Scuola militare.
Collabora anche con il Giornale per i bambini.
Muore a Modena (Italia) a sessant'anni, nel 1885.
Il figlio Antonio, dopo la sua scomparsa, curerà la sesta edizione de "L'arpa della fanciullezza" presso lo stesso editore.

 

"La vispa Teresa" sarà ripresa e "continuata" spiritosamente da Trilussa nel 1917 (e successivamente "ancora allungata") fino al 1944, in versioni illustrate (in copertina e nel testo) da Finozzi, Sto [Sergio Tofano], Scarpelli e Belli).
La "vispa Teresa" diventerà anche personaggio a fumetti di Sto [Sergio Tofano] nelle paginone in rima baciata pubblicate dal Corriere dei piccoli nel 1921.