Carlo BERGOGLIO (Carlin) 1895-1959

Carlin

Nasce a Torino (Italia) il 1° aprile 1895. Orfano del padre a sette anni, si trasferisce con la mamma in un paese della provincia, Courgnè, nella casa di uno zio marmorista, e nella sua bottega comincia ad appassionarsi all'arte. Termina gli studi di ragioneria e a 17 anni, nel 1912, dopo brevi collaborazioni con alcune riviste torinesi, entra come caricaturista nella redazione del settimanale Guerin Sportivo appena fondato da Corrado Corradini.
E' ufficiale di fanteria durante la Prima guerra mondiale. Alla fine del conflitto riprende la collaborazione con il giornale sportivo, di cui diventerà capo redattore sviluppando la sua attività come giornalista, illustratore, grafico e umorista.
Collabora con il settimanale umoristico Numero, dove tra l'altro illustra il romanzo a puntate "Pugno di ferro" di Ulderico Tegani (ristampato interamente nel 1922, con lo stesso titolo, come "Il romanzo di Numero").
Collabora con il quindicinale illustrato per ragazzi Cuor d'oro dell'editore torinese Alberto Giani.
Nel maggio del 1926 si sposa con Dina Rosa, "costringendola" a trascorrere la luna di miele al seguito del Giro d'Italia.
Scrive nel 1929 "Dalli all'arbitro! - abbecedario del perfetto tifoso". Illustra nel 1932, con cento immagini, l'almanacco sportivo umoristico "Il resto del Guerino".
Dopo la Seconda guerra mondiale, nel 1945, viene chiamato da Renato Casalbore, fondatore e direttore di Tuttosport a entrare nella redazione della nuova testata, che firma come codirettore dal secondo numero.
Assume la direzione di questa rivista nel 1949, dopo il disastro dell'aereo che trasporta tutta la squadra di calcio del Torino e che si schianta sulla collina di Superga, una tragedia dove perde la vita anche Casalbore.
Ancora per dieci anni le sue pagine e le sue illustrazioni sono un appuntamento obbligato per i lettori sportivi.
Muore all'improvviso a 64 anni, a Torino (Italia), il 25 aprile 1959.
Gran parte dei suoi dipinti e delle sue caricature sono lasciati al Comune di Cuorgnè (Torino, Italia), dove sono conservati nella pinacoteca intitolata al suo nome.