Zorro1919
Don Diego de la Vega è un giovane aristocratico che rientra nella nativa Monterrey (Los Angeles, California) con il fedele servo muto Bernardo dopo un periodo trascorso in Spagna per studiare Legge e completare la sua formazione. Trova, nel 1820, una situazione assai mutata da come l'aveva lasciata, con il tallone di ferro dei militari spagnoli, agli ordini dal capitano Monastairo, in un clima di repressione e sfruttamento del popolo. Ottimo spadaccino e di animo generoso, decide di fingersi debole e smidollato per battersi contro gli oppressori sotto la nuova identità di Zorro ("volpe" in spagnolo), indomito cavaliere mascherato. Lo aiuta Bernardo, che si finge anche sordo per raccogliere informazioni utili, mentre anche il padre, Don Aleandro, viene tenuto all'oscuro della doppia identità per non esporlo a rappresaglie. Spesso vittima delle prodezze di Zorro, pur senza esserne il principale obiettivo, è il grasso e pacioccone sergente García. Completano il quadro sia nobili e popolani che cercano di resistere ai militari, sia belle fanciulle (tra queste Donna Anna Maria) che si mostrano sensibili al fascino dell'eroe mascherato. Zorro utilizza soprattutto la spada e la frusta, con pari abilità, e ama firmarsi con una "Z" ricamata della punta della sua lama.
Zorro è un personaggio letterario. Nasce nel 1919 nel romanzo "The Curse of Capistrano" di Johnston McCulley, pubblicato a puntate in All Story, e nel suo seguito "The Further Adventures of Zorro".

CINEMA: ZORRO (cinema)
Numerose pellicole vedono Zorro interpretato da Douglas Fairbanks (1920), Tyrone Power (1940), Alain Delon (), Banderas () e numerosi altri attori.
TV: ZORRO (tv)
Nel 1957-1959 ha grande successo la serie di telefilm della Walt Disney dove l'eroe è interpretato da Guy Williams.
FUMETTO: ZORRO (fumetto)
Sono numerose le versioni a fumetti, a partire dagli anni Trenta e Quaranta; interessanti per esempio le interpretazioni di Guido Buzzelli (anni Cinquanta) e di Alex Toth e Warren Tufts (anni Sessanta). Va citato anche "Zorro della metropoli" (1937-1938) di Zavattini, Pedrocchi e Molino, per indicare quanto il personaggio sia diventato emblematico di un certo tipo di eroe. Particolare successo viene attribuito negli anni settanta a Zorry Kid, originale interpretazione umoristica di Jacovitti, pubblicata dal Corriere dei piccoli e dal Corriere dei ragazzi.