Roberto RENZI (Rore) 1923-2018

Roberto Renzi

Nasce a Codorago (Como, Italia) il 10 febbraio 1923. A diciannove anni, nel 1942, comincia a collaborare con la casa editrice milanese Edital, scrivendo racconti in appendice ad alcuni numeri degli albi fotoromanzo Cinevita, dove il coetaneo illustratore Augusto Pedrazza pubblica ritratti di attori del Cinema. Scrive, dallo stesso anno e per lo stesso editore, testi per gli Albi Mundus e Albo dei ragazzi (disegnati anche da Egidio Gherlizza, Giorgio Scudellari e Dino Attanasio). La collaborazione con la Edital continuerà anche dopo la Liberazione e nel 1948 sarà ancora nella redazione di Cinevita.
Nel 1945 appare su L'Eroico il suo fumetto "Le vipere verdi" con i disegni di Attanasio. Da gennaio del 1947 è direttore responsabile (e in realtà anche editore) di Joe Bolide, un albo a fumetti per il quale scrive i testi mentre Augusto Pedrazza realizza i disegni.
Nel frattempo, il 1° marzo 1947 diventa giornalista professionista, iscritto all'Ordine in Lombardia.
Nel 1949 comincia a collaborare anche con la casa editrice Tomasina, creando brevi storie pubblicate a puntate in albi e albetti a stiscia nella collana Albo Scugnizzo, continuando fino al 1955: Scugnizzo, Il piccolo corsaro, Birba, Il principe nero, Piccola maschera, Fulgor il cavaliere del cielo, Virgola, Tabor l'uomo della jungla, Tony Comet il figlio dello spazio, tutti disegnati dall'amico Pedrazza.
Nel giro di pochi anni crea diversi personaggi, alcuni più effimeri, altri durati moltissimi anni, soprattutto Akim (che nasce nel 1950) e Tiramolla (del 1952).
Di Akim, dopo avere creato il personaggio nel 1950, scrive le avventure (disegnate da Pedrazza) per oltre vent'anni, pubblicando con continuità soprattutto in Francia, fino alla morte del disegnatore.
Inventa Tiramolla per le edizioni Alpe nel 1952, illustrato inizialmente da Giorgio Rebuffi poi da Umberto Manfrin [Manberto], e lo caratterizza scrivendone diverse avventure.
Collabora nel 1953 con La vispa Teresa, scrivendo "La principessa Pellegatto" per Franco Bignotti e "Clara e il leone" per Franco Paludetti.
Scrive sette storie anche per il settimanale Topolino.
La sua attività principale, fin dagli anni Cinquanta è tuttavia quella giornalistica, dalla gavetta fatta come reporter di quotidiano (si occupa di cronaca nel giornale del pomeriggio La Notte) a un'attività professionale più matura, sempre in ambito milanese, al punto da essere per tanti anni tra i referenti istituzionali dei giornalisti lombardi: presidente del Gruppo Cronisti Lombardi, presidente del Gruppo lombardo Uffici Stampa (capo ufficio stampa del Touring Club), vicedirettore e per molto tempo direttore del Circolo della Stampa della metropoli lombarda. La sua attenzione guida sempre il Circolo oltre i confini del giornalismo "classico", e nel 1971, per esempio, è lui a consegnare una medaglia d'oro al trentenne Fabrizio De André nel prstigioso salone di Corso di Porta Venezia, nell'ambito di una giornata memorabile organizzata da Gigi Speroni, con brani delle sue canzoni letti da Valeria Ciangottini accompagnata da Michelangelo La Bionda.
Pubblica nel 1995, con Baldini & Castoldi, "Memorie mattinali", sessanta episodi tratti dai verbali di Polizia e Carabinieri, raccolti nella sua lunga militanza come giornalista di cronaca nera. Esce nel 2010 il libro "Memorie da non perdere", con ventitrè episodi della sua vita professionale, con prefazione del figlio Riccardo Renzi, direttore di Corriere Salute (inserto di medicina e salute del quotidiano Corrierre della sera).
Nel 2000 ha l'idea di riunire alcuni autori e operatori del fumetto, per una cena nella cornice del prestigioso ristorante del Circolo, ed è durante quel simposio che si costituisce il primo nucleo di una Accademia del fumetto.
Nel 2007 è tra i soci fondatori della Fondazione Franco Fossati.
Partecipa attivamente al difficile percorso che conduce alla nascita a Milano, nel 2011, di WOW Spazio Fumetto, "museo del fumetto, dell'illustrazione e dell'immagine animata".
Muore a 95 anni a Milano (Italia) il 23 ottobre 2018.