Appunti sulle origini e sulla storia del fumetto italiano

di Luigi F. Bona
(nuovo testo, aumentato, dal volume IL FUMETTO ITALIANO)
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Gli ANNALI del FUMETTO mondiale
  • Quando nasce il fumetto italiano?
  • I fogli di immagini
  • I giornali satirici e umoristici
  • I giornali per bambini
  • Il Corriere dei Piccoli
  • Le nuvolette vengono dal mare
  • Il fumetto d'avventura
  • Dopoguerra a strisce e libretti
  • Straordinari anni Sessanta

    I giornali per bambini

    Sulle pubblicazioni per bambini del secolo scorso e dei primi anni del Novecento esiste già una letteratura più ampia. Riporto solo qualche titolo: Il giornale per i fanciulli di Pietro Thouar, apparso anonimo nel 1834 e rapidamente soppresso dal governo austriaco; il Giornale per giovinetti diretto da Cesare Malpica a Napoli nel 1840 e L'amico dei fanciulli edito a Prato nello stesso anno; le Letture cattoliche a fascicoli mensili di San Giovanni Bosco del 1853; Il giovinetto italiano – letture politiche, letterarie e morali, diretto nel 1849 da Vincenzo De Castro a Genova; Frugolino (1878-1895 almeno).
    Il 17 luglio 1881 esce il primo numero de Il giornale dei bambini, con la prima puntata della "Storia di un burattino" di Carlo Collodi (nome d'arte di Carlo Lorenzini), pubblicata a singhiozzo fino al 25 gennaio 1883, infine raccolta in volume con il definitivo titolo di "Pinocchio". L'editore è l'ungherese Emanuele Obleight e la testata nasce da una costola del citato Fanfulla per pubblicare anche in Italia qualcosa di simile ai giornalini illustrati americani, come spiega il direttore Ferdinando Martini nel racconto-editoriale del numero 1.
    Si pubblicano La domenica dei fanciulli (Paravia, aprile 1900-dicembre 1920, con Golia), Mondo piccino (Treves, 1886-1905) e il Giornale dei bambini (Cappelli, 1901-1904 almeno, con una tiratura dichiarata di 15.000 copie nel 1904 e copertina di Yambo).
    Il 24 giugno 1906 il fiorentino Vamba fonda e dirige Il giornalino della domenica "rivoluzionando i ragazzi, esaltando ciò che fino allora, dai così detti educatori, era stato ritenuto una colpa: il chiasso, la monelleria – dando ad essi il gusto e l'esercizio dell'umorismo, e con l'umorismo e col solleticare la sana monelleria infantile, insegnando loro ad amare, sopra tutto, la Patria, con la mente e con i fatti, a odiare sopra tutto una cosa: la pedanteria" scriverà Scarpelli nel 1932 ricordando quegli anni. La pubblicazione si interrompe per difficoltà finanziarie con il numero 30 del 23 luglio 1911, ma riprende dopo la guerra il 22 dicembre 1918 e continua a essere diretta dal fondatore fino alla sua scomparsa, alla fine del 1920; continua ancora, sotto sigle editoriali diverse, fino al 1924; dal 1925 è pubblicata da Mondadori (con belle copertine di Angoletta nel 1925) fino alla definitiva chiusura, avvenuta con il numero 26 del 5 luglio 1927. Tra gli illustratori vale la pena di citare Ezio Anichini, Giove Toppi, Guasta, Piero Bernardini (che esordisce giovanissimo sul primo numero de Il passerotto n. 1Il passerotto, il 4 agosto 1907; il supplemento mensile de Il giornalino della domenica riservato agli abbonati, curato da Omero Redi alias Ermenegildo Pistelli e pubblicato fino alla fine del 1920), Attilio Mussino, Mario Pompei, Sto (Sergio Tofano) e Pipein Gamba.
    E' ancora giusto citare tra i precursori il Novellino, fondato nel 1899, normalmente ricordato per aver pubblicato, nel 1904, due tavole del personaggio statunitense Yellow Kid, ma certamente meritevole di studi più accurati; la testata durerà quasi trent'anni, pubblicando molte cose interessanti, tra cui numerose gag di Cretinetti (dal 1901), e Bonifazio e Tranquillino (di Guido Moroni-Celsi, pubblicati tra il 1924 e il 1926). Nel 1928 confluisce, come testata aggiunta, in un altro giornale per ragazzi, Il corrierino edito dalla Cardinal Ferrari. I due periodici saranno poi assorbiti da un'altra testata cattolica, Il giornalino, che arriverà fino ai nostri giorni.

     


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