Volodymyr-Dzordzo SCERBANENKO / Vladimir Giorgio SCERBANENCO
(Sheer, Denny Sher, Luciano, ecc.)
1911-1969

Giorgio Scerbanenco

Nasce a Kiev (Russia, poi Ucraina) il 28 luglio 1911. Nato da padre ucraino (professore di greco e latino, venuto in Italia per studi) e madre italiana, dopo l'uccisione del padre durante la Rivoluzione russa si trasferisce in Italia a sei mesi con la mamma a Roma e, a sedici anni, a Milano. Presto orfano anche della madre, che sosteneva la sua passione per la scrittura, non riesce a completare neppure la scuola elementare.
Pratica dunque diversi mestieri, prima di riuscire a entrare nel mondo editoriale come redattore per le testate di Angelo Rizzoli e finalmente esordire nel 1935 con "Gli Uomini in grigio", "grande romanzo poliziesco" pubblicato a puntate su Novellino (dal n. 16), una testata per ragazzi collaterale di Novella.
Nella sezione "Gangsters e GMen" del settimanale Il Secolo Illustrato pubblica sette storie d'azione "americane" firmando con lo pseudonimo Sheer / Denny Sher.
Diventa giornalista professionista e dal 1937 al 1939 è assunto come caporedattore dei periodici Mondadori, e risponde alle lettere delle lettrici della nuova testata Grazia, firmandosi con lo pseudonimo Luciano.
Per Mondadori pubblica cinque romanzi polizieschi con protagonista Arthur Jelling, timido e oscuro impiegato dell'Archivio criminale della Centrale di polizia di Boston ma abilissimo investigatore; altri due romanzi, scritti durante la guerra, rimarranno inediti fino al 2011 e al 2020, riemersi a cura della figlia Cecilia.
i romanzi con protagonista Arthur Jelling
[1]Sei giorni di preavvisoMondadori, in L'8° Supergiallo, 1940
[2]La bambola ciecaMondadori, I Libri Gialli 254, 1941
[3]Nessuno è colpevoleMondadori, in Il 9° Supergiallo, 1941
[4]L'antro dei filosofiMondadori, Romanzi della palma 156, 1942
[5]Il cane che parlaMondadori, Romanzi della palma 172, 1940
inediti all'epoca, pubblicati postumi
[6]Lo scandalo dell'osservatorio astronomico[1943], Sellerio, 2011
[7]La valle dei banditi[1942-1944], La nave di Teseo, 2020
Collabora i quotidiani L'Ambrosiano, Gazzetta del popolo, Il resto del carlino e Corriere della Sera.
Nel settembre 1943 (dopo l'armistizio e la proclamazione del regime della RSI) si rifugia in Svizzera, dove rimane fino alla fine della guerra.
Dopo la Liberazione ritorna alla Rizzoli come direttore del settimanale femminile Novella, dove cura la corrispondenza con le lettrici, e fonda la rivista Bella, su cui tiene la rubrica "La posta di Valentino", mentre per Annabella cura "La posta di Adrian". Questo rapporto diretto con il pubblico femminile è fondamentale per la sua conoscenza diretta di una realtà popolare varia, autentica e molto cruda, che lo forma come narratore e romanziere.

 

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Si trasferisce a Lignano Sabbiadoro (), dove trascorre scrivendo i suoi ultimi anni, ambientandovi spesso anche racconti e romanzi.
Muore per arresto cardiaco, a 58 anni, a Milano (Italia) il 27 ottobre 1969.
Viene sepolto nel Cimitero Maggiore di Milano e la figlia Cecilia dona il suo archivio alla Biblioteca comunale di Lignano Sabbiadoro.