A.F. FORMÌGGINI 1878-1938

Angelo Fortunato Formìggini

Nasce a Collegara (Modena, Italia) il 21 giugno 1878. Di famiglia ebrea originaria di Formigine (Modena), frequenta il liceo Galvani a Bologna ma ne viene espulso nel 1896 per aver scritto e dato alle stampe il poemetto satirico "La divina farsa. Ovvero la discensione ad infera di Formaggino da Modena". Conclusi gli studi liceali a Modena, si laurea in giurisprudenza nel 1901 con una tesi sulla donna nella Thorà. Nel 1902 è a Roma, iscritto a Lettere e filosofia, dove conosce la pedagogista Emilia Santamaria, che sposa nel 1906.
Nel 1907 a Bologna si laurea in filosofia morale con la tesi "Filosofia del ridere".
Nel 1908 inizia la sua attività editoriale pubblicando "La secchia", con "sonetti burleschi inediti del modenese Tassone [Alessandro Tassoni] e molte invenzioni piacevoli e curiose, vagamente illustrate, edite per la famosa festa mutino-bononiense del 31 maggio MCMVIII. Prefazione di Olindo Guerrini" (così recita la copertina stessa del prezioso libro). L'opera contiene contributi di Olindo Guerrini, Renato Fucini e molti altri, tra cui lo stesso editore (con la firma Furmajin da Modna e Formaggino da Modena), e illustrazioni e fregi di Silvestro Barberini, Alfredo Baruffi (Barfredo da Bologna), Gaetano Bellei, Giuseppe Graziosi, Luigi Jobbi, Augusto Majani (Nasica), Marius Pictor (Mario De Maria), Umberto Ruini e Umberto Tirelli.
Segue a breve una "Miscellanea tassoniana di studi storici e letterari" con prefazione di Giovanni Pascoli.
Nel 1909 inaugura la collana "Profili", dove usciranno 129 titoli fino al 1938.
Pubblica la Rivista di filosofia, organo della Società filosofica italiana, dal 1909 al 1918.
Si trasferisce a Genova e dà inizio nel 1912 alla nuova collana "Classici del ridere", il suo maggiore successo, che arriverà a centocinque titoli.
Nel 1915 parte ufficiale volontario per il fronte, ma è una esperienza breve: nel 1916 trasferisce la casa editrice a Roma.
Nel 1918 fonda L'Italia che scrive (ICS), mensile d'informazione letteraria "per coloro che leggono".
Costituisce inoltre la "Casa del ridere", biblioteca-museo dell'umorismo dove raccoglie qualsiasi prodotto artistico e letterario inerente al genere.
Nel 1921 fonda l'Istituto per la propaganda della cultura italiana (con ICS come organo ufficiale), che diventa poi Fondazione Leonardo per la cultura italiana (e ICS diventa Leonardo) con Ferdinando Martini presidente. Ma il progetto di una Grande Enciclopedia Italica viene osteggiato da Giovanni Gentile, ministro della Pubblica Istruzione del governo fascista, che accusa invece l'editore di illeciti amministrativi nel 1923 e assorbe la fondazione nell'Istituto nazionale fascista di cultura nel 1925, mentre il progetto enciclopedico sarà invece affidato a Giovanni Treccani.
Nel 1923 vara la collana "Antologie" sui diversi orientamenti filosofico-religiosi (dal taoismo al cristianesimo, dall'ebraismo all'ateismo), nel 1924 la collana "Medaglie" su personalità di rilievo (da Luigi Albertini a Benito Mussolini, da Filippo Turati a Luigi Sturzo), fino alla popolare collana "Chi è?" con biografie di personaggi di attualità.
Pubblica nel 1928, nell'Almanacco letterario Mondadori, il caustico "Dizionarietto rompiscatole degli editori italiani, compilato da uno dei suddetti", uno spaccato del mondo editoriale dell'epoca, tra il pettegolezzo, l'osservazione arguta e i preziosi e concisi dati tecnici; segue nello stesso anno una seconda edizione in libretto, "con nuovi errori ed aggiunte e con una appendice egocentrica", per i propri tipi. Sulla sua azienda scrive:

La mia casa editrice è piccina, piccina, picciò. Io, naturalmente, non la baratterei con un palazzo, tanto è vero che ho sempre resistito a tutte le seduzioni di tramutarla in qualche cosa di piú grosso. Il mio maestro, Oliviero Franchi, mi raccomandava: "Sta ben sémper piccol!". E ho il rimorso di non avergli dato retta anche di più. Altro di me non voglio aggiungere per non fare arrossire l'inchiostro con cui queste righe saranno stampate. Chi vuole saperne di più, mi mandi il suo nome, cognome ed indirizzo, magari valendosi di una delle mie famose cedole librarie che si affrancano con 5 centesimi.

Nel 1933 in "Venticinque anni dopo" fa il bilancio della sua attività editoriale.
L'inasprirsi della persecuzione antiebraica colpisce duramente anche la sua impresa. Cerca di resistere in ogni modo, anche rinominando la casa editrice Società anonima A.F. Formíggini. Infine cede alla Biblioteca estense i propri archivi e progetta, a sessant'anni, la fine della sua vita.
Muore dunque gettandosi dalla torre Ghirlandina, a Modena (Italia), il 29 novembre 1938: un gesto estremo di protesta per le leggi razziali del regime fascista.
Nel 1945, in Roma finalmente libera, uscirà per le Edizioni Roma la raccolta di suoi ultimi scritti "Parole in libertà", a cura dell'amico Franco Franchini, su incarico della signora Emilia Santamaria Formìggini.

 

Dopo la tragica fine dell'editore, le giacenze della collana "Classici del ridere" sono rilevate dalla Casa Editrice Bietti di Milano, che cerca di rimetterle in circolazione. L'operazione viene vietata dal regime, ma la Bietti ristampa la collana come propria, cambiando la sigla editoriale ma mantenendo invariate le caratteristiche grafiche e la numerazione, con poche eccezioni e rare sosituzioni.

  • "La secchia", A.F. Formiggini Editore, Bologna-Modena, 1908, prima edizione.
  • Antonio Castronuovo. "Libri da ridere - le vita, i libri e il suicidio di Angelo Fortunato Formiggini". Nuovi Equilibri, Viterbo, 2005, pag. 160.
  • Emilio Mattioli, Alessandro Serra. "Annali delle edizioni Formiggini (1908-1938)". Pubblicazione promossa dal Comune di Modena e dal Comitato per le manifestazioni su A.F. Formiggini, "Materiali bibliografici" 1 (collana a cura dell'Istituto per i Beni artistici, culturali e naturali dell'Emilia-Romagna). STEM-Mucchi, Modena, ottobre 1980.
  • A.F. Formìggini. "Dizionarietto rompitascabile degli editori italiani compilato da uno dei suddetti". Millelire, Stampa alternativa, Roma, dicembre 1994: in rete all'indirizzo www.pedro.it/webs/millelireonline.it/e-book/formiggini.pdf
  • A.F. Formìggini. "Venticinque anni dopo - 31 maggio 1908-31 maggio 1933". II edizione con prefazione di Giulio Bertoni. A.F. Formìggini, Roma, 1933.
  • Giulia Tanzillo. "Le 'Ficozze' di Formìggini: un percorso verso la consapevolezza", articolo del 25 dicembre 2019, in rete nel sito Diacritica: diacritica.it/storia-dell-editoria/le-ficozze-di-formiggini-un-percorso-verso-la-consapevolezza.html
  • A.F. Formìggini. "Parole in libertà". Raccolta degli ultimi scritti, delle lettere e delle riflessioni dell'editore prima di togliersi la vita, con introduzione di Franco Franchini (curatore della collana "Politica e sociologia). Edizoni Roma, Roma 1945.