Cesare Civita, un grande editore

Sabato 9 aprile 2005, César Civita, fondatore della Editorial Abril di Argentina, è morto a 99 anni, a Buenos Aires. Se ne va con lui un'era mitica per il fumetto argentino. Grazie alla sua visione lucida, è emersa la straordinaria generazione di autori che ha dato origine alla famosa scuola argentina di disegno.

Cesare Civita era nato il 4 settembre del 1905 a Milano da un'agiata famiglia ebrea di commercianti. Si era rivelato fin da giovanissimo molto intraprendente, e dopo varie attività era diventato nel 1936 condirettore generale della Casa Editrice Mondadori, nella quale aveva introdotto molte innovazioni, tra l'altro ideando insieme a Cesare Zavattini la versione più popolare di un periodico rimasto celebre, Grandi Firme (creato anni prima da Pitigrilli), con le famose copertine di Boccasile. Con le leggi razziali del 1938 si era visto costretto a lasciare l'Italia. Emigrato in Argentina, aveva dato vita alla Editorial Abril. Sposato con Mina Civita, aveva avuto tre figli: Adriana, Carlos e Barbara.
Civita era un celebre imprenditore, di talento e fortunato. Amante del cinema, fu premiato per la realizzazione di un documentario al Festival di Venezia. In Argentina il suo impero editoriale aveva avuto inizio con riviste a fumetti di grande successo. Per questo aveva bisogno di nuovi talenti, e nel 1950 aveva chiamato da Venezia il gruppo legato al mitico Asso di Picche: Hugo Pratt, Mario Faustinelli, Alberto Ongaro e poco dopo Ivo Pavone. Hector Oesterheld fu uno degli autori argentini che lavoró per lui, come Alberto Breccia, Dino Battaglia, Paul Campani e tanti altri famosissimi. Furono per tutti giorni straordinari, con echi internazionali. Poi Civita produsse riviste di ogni genere, con un incredibile successo per ogni testata: la famosisima Corsa (di automobilismo) e diverse altre non meno popolari come Siete Dias, Panorama, Claudia, Adán, eccetera. Tutte avevano redazioni altamente qualificate, e la Editorial Abril aveva le macchine da stampa più moderne dell'Argentina, per quei tempi.
La Avril è sempre stata soprattutto un'azienda familiare. Il figlio Carlos era il direttore generale, la moglie Mina dirigeva la rivista Claudia, la figlia maggiore Adriana era la principale redattrice della casa editrice e rivale dichiarata della collega italiana Oriana Fallaci: Cesare Civita non esitò a organizzare un costosissima troupe per mandarla in Vietnam in piena guerra. Il marito di Adriana, italiano anche lui, Roberto de Angelis, era il critico cinematografico della casa editrice. Soltanto la figlia minore, Barbara - eccezionale pianista - non partecipava all'attività giornalistica.
Negli anni '70, dopo una sparatoria davanti alla sua casa, da parte di ignoti, Civita si vedeva costretto a rifugiarsi in Brasile, dove aveva un fratello proprietario di un'importante casa editrice.

Cesare Civita viene salutato con rispetto e ammirazione sia in America Latina sia in Italia, dove la Fondazione Franco Fossati, che conserva anche sua corrispondenza originale, sta ricostruendo alcuni aspetti meno conosciuti dell'editoria italiana nel periodo tra gli anni Trenta e la Liberazione.


Associazione & Musei Franco Fossati
Melina Gatto
Coordinamento America Latina & Spagna
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