Francesco Tullio-ALTAN (Altan) 1942

Altan

Nasce a Treviso (Italia) il 30 settembre 1942. Interrompe gli studi di Architettura a Venezia per trasferirsi a Roma nella seconda metà degli anni Sessanta e dedicarsi al cinema e alla televisione, sia come scenografo sia come sceneggiatore. Illustra "Prego, passi Lei... - il Breviario del vero Signore" di Guglielmo Solci, per Canesi, e inizia una collaborazione con illustrazioni e vignette per il mensile Playmen dell'editrice Tattilo.
Nel 1970 si trasferisce in Brasile, a Rio de Janeiro, dove lavora per il cinema ma dove crea anche, nel 1972, il suo primo personaggio per bambini sul quotidiano Journal do Brasil; nel 1974 inizia una regolare produzione fumettistica per l'Italia, dando vita, sulle pagine di Linus, a Trino, uno sprovveduto dio-travèt intento alla creazione del mondo (sarà poi pubblicato anche in Francia da Le magazine littéraire e negli Stati Uniti da Funny papers).
Torna in patria l'anno successivo con la famiglia (moglie e figlia brasiliane) e crea la cagnolina Pimpa per il Corriere dei piccoli.
Si stabilisce inizialmente a Milano, poi si trasferirà ad Aquileia.
Rappresentato dall'agenzia Quipos di Marcelo Ravoni e Coleta Goria, vede le sue collaborazioni moltiplicarsi e diversificarsi (per esempio è singolare un episodio della vita di Casanova per un volume a fumetti antologico sul celebre libertino).
Cipputi nei Tascabili Bompiani
197774Animo, Cipputi!
1979155Ridi, Cipputi!
1980196Sempre più fitta, Cipputi!
1981284Turno di notte, Cipputi!
1982287Piatti amari, Cipputi!
1983315Alla deriva, Cipputi!
1984346Senza rete, Cipputi!
1985-Gioco pesante, Cipputi!
1986-Dieci anni Cipputi!
1986413In diretta, Cipputi!
1987-Aria fritta, Cipputi!
1988-Pioggia acida, Cipputi!
1989-Guida a destra, Cipputi!
1990-Overdose, Cipputi!
Crea nel 1975 il personaggio dell'operaio metalmeccanico Cipputi, apparso pubblicato nel maggio 1976 sulle pagine di l'Uno, inserto di Linus. Saggio, disincantato e caustico, Cipputi diventa presto emblematico e il termine "cipputi" entra nel linguaggio comune a indicare l'operaio per antonomasia, ma anche il lavoratore consapevole, dalla coscienza di classe e sindacale perfettamente formata.
Pubblica sul newsmagazine Panorama – trasferendosi al concorrente L'Espresso quando la casa editrice Mondadori viene comprata dall'imprenditore Silvio Berlusconi – e sul mensile Linus, sul quotidiano La Stampa, su periodici satirici come Tango (poi Cuore), sull'agenda cult "Smemoranda". Selezioni di vignette di Cipputi sono pubblicate dall'editore Bompiani.
Dal 1987 si pubblica la testata Pimpa (Panini), ed è pubblicata anche all'estero.
Numerose sono le raccolte delle sue vignette in libretti di larga diffusione.
I romanzi a fumetti sono apparsi sulle testate Milano Libri-RCS, poi raccolte in volumi: Sandokan (1976), Colombo (1977), Ada (1978), Fritz Melone (1979). Apprezzati anche i personaggi creati per il pubblico più giovane, come Kamillo Kromo (Corriere dei piccoli, Illustrazione dei piccoli).
Oltre alla satira e al fumetto, scrive e illustra storie per bambini che sono pubblicate anche all'estero, in tutta Europa, in Giappone.
Nel 1990 per il Teatro alla Scala di Milano disegna le scenografie e i pupazzi per la storia dell'elefantino "Babar" rappresentata al Teatro Litta.
Da "Nudi e crudi", la sua striscia pubblicata su Tango (inserto satirico del quotisiano l'Unità creato e curato da Sergio Staino), nasce nel 1992 il lungometraggio di Staino "Non chiamarmi Omar", sceneggiato dai due autori e interpretato da un cast notevole: Gastone Moschin, Gianni Cavina, Ornella Muti, Stefania Sandrelli, Elena Sofia Ricci, Barbara D'Urso, Corinne Cléry, ecc.; ne viene pubblicata la sceneggiatura in libro (collana "Le formiche" n. 9, Baldini & Castoldi, Milano 1992), illustrato anche da Georges Wolinski.
Dal 1992 illustra, per Einaudi, le nuove edizioni dei libri di Gianni Rodari.

 

MEDIA
Dagli anni Ottanta la Pimpa è protagonista anche di serie di disegni animati, passate in televisione e diffuse in edicola in VHS e, successivamente, in DVD.
Da "Nudi e crudi", la sua striscia pubblicata su Tango (inserto satirico del quotisiano l'Unità creato e curato da Sergio Staino), nasce nel 1992 il lungometraggio di Staino "Non chiamarmi Omar", sceneggiato dai due autori e interpretato da un cast notevole: Gastone Moschin, Gianni Cavina, Ornella Muti, Stefania Sandrelli, Elena Sofia Ricci, Barbara D'Urso, Corinne Cléry, ecc.; ne viene pubblicata la sceneggiatura in libro (collana "Le formiche" n. 9, Baldini & Castoldi, Milano 1992), illustrato anche da Georges Wolinski.

 

  • Franco Fossati "Guida al fumetto satirico & politico", Gammalibri, Milano, 1979.
  • "Dialoghi di Altan", suppl. a Rinascita n. 49, 14 dicembre 1979, omaggio agli abbonati; introduzione di Ottavio Cecchi (direttore della testata).