Leone "Leo" CIMPELLIN (Cimp) 1926-2017

Leo Cimpellin


Leo Cimpellin, foto di Gio' Belli
(Giovanni Bombelli, 1980)

Nasce a Rovigo (Italia) il 6 giugno 1926. A vent'anni è a Milano, in una città ancora invasa dalle macerie del conflitto mondiale, ed esordisce nel mondo dell'illustrazione e del fumetto come assistente di Lina Buffolente.
Estremamente versatile, si dedica al disegno di personaggi sia umoristici sia avventurosi, illustrando fiabe e realizzando fumetti.
Già nel 1948 firma l'albo avventuroso a striscia L'infallibile Bucci per l'editore e sceneggiatore Silvestri. Per la casa editrice Audace della famiglia Bonelli disegna nel 1949 la serie di Plutos, un personaggio fortemente ispirato ai supereroi d'oltreoceano, su testi di Gianluigi Bonelli, e l'anno dopo affianca Mario Uggeri e Franco Bignotti negli adattamenti creati da Bonelli per il western Red Carson (un nome "italiano" dato dall'editore al personaggio statunitense Casey Ruggles di Warren Tufts). Ancora in ambito western, all'inizio degli anni Cinquanta entra a far parte dell'équipe di autori di Pecos Bill e di Oklahoma, due fortunate serie western scritte da Guido Martina per gli Albi d'oro Mondadori.

Nel 1952 pubblica la sua prima illustrazione per il Corriere dei piccoli, iniziando una lunghissima collaborazione che lo renderà per quarant'anni una vera colonna portante della testata. Qui pubblica dal 1952 al 1954, con disegno realistico, la serie a puntate "Tam-tam", su testi di Gian Giacomo Dalmasso.
Nel frattempo collabora, nel 1954-1955, con gli ultimi numeri della "rivista mensile delle piccole donne" La vispa Teresa, testata che ha già tenuto a battesimo tanti grandi autori italiani, e con la consorella Mimosa, che la incorporerà).

Crea per il Corriere dei Piccoli, nel 1954, il simpatico Codinzolo, "il faunetto un po' bimbo e un po' capretto", che si muove nella mitologia greca con molta disinvoltura.

È molto abile infatti con personaggi umoristici e caricaturali, seguendo con passione le orme di autori belgi come Franquin, che considererà sempre il suo maestro. Così per il Corriere dei piccoli realizza, con diversi sceneggiatori (da Carlo Triberti a Vezio Melegari), personaggi come il soldatino Gibernetta (versione moderna del Marmittone di Angoletta), il giovane automobilista Carletto Sprint perennemente contrapposto al veterano del volante Cavalier Quaranta, il moschettiere Gelsomino, il centurione Tribunzio, il reporter milanese Gigi Bizz (che lavora per un importante quotidiano del capoluogo lombardo), l'astronauta Gianni con il suo assistente Rob-8, per citare soltanto i principali.
Storie e serie principali realizzate per il Corriere dei piccoli
"Tam-tam"ts: Gian Giacomo Dalmasso;
dal n. 15 del 1952 al n. 6 del 1954
Paperon e Fiorello1954
Codinzolodal n. 25 del 1954
Tribunziots: Vezio Melegari, poi Carlo Triberti; dal 1954
Gibernettadal 1958 al 1965
Olimpiettodal n. 30 al n. 38 del 1960
Le ballate del Cerutti1961
Carletto Sprintts: Carlo Triberti; dal 1961 al 1969
Gelsominodal 1965 al 1969
Gigi Bizzts: Carlo Triberti; dal 1967 al 1971
Gianni e Rob-8dal 1970
etc.
Nonostante la grande mole di lavoro per il "Corrierino", trova anche il tempo per collaborare con altre testate, disegnando alcune storie di Diabolik per la casa editrice Astorina e addirittura di Superman, in avventure realizzate in Italia dalla Mondadori su licenza americana.
Per due anni, dal 1966 al 1968 porta avanti il giornalino Il Tigre, con protagonista il simpatico felino mascotte della Esso. La sua abilità "belga" nel rappresentare con efficacia anche i mezzi meccanici gli farà realizzare diverse promozioni pubblicitarie illustrate, per esempio per Alitalia (sul Corriere dei piccoli) o per la Opel (kit per un'importante campagna).
Dal 1970 pubblica, su testi di Alfredo Castelli, sul mensile Horror dell'editore Gino Sansoni, una rivista contenitore "di genere" che apre la porta a decine di autori italiani.
All'inizio degli anni Settanta disegna per la Casa Editrice Dardo, su testi di Romano Garofalo, una parodia degli agenti segreti stile 007, il satirico Jonny Logan (il nome è scrito così), che lo terrà impegnato per diversi anni. Per questo sceneggiatore, messosi in proprio dopo la chiusura della casa editrice milanese, disegnerà numerose strisce di personaggi (come Il barone Von Strip) pubblicati sulla rivista Il Mago (ed. Mondadori) e altre testate.
Collabora anche con la casa editrice Geis, con il quotidiano La Gazzetta del Popolo, con Eureka (dove, su testi di Max Bunker [Luciano Secchi], prosegue anche le avventure di Maxmagnus, riprendendo lo stile grafico di Magnus [Alberto Raviola]).
L'abilità in tutte le forme della letteratura disegnata gli consente di passare da un genere all'altro con disinvoltura, diventando un maestro anche per le nuove generazioni, e comunica la sua arte nel proprio studio ad amici e collaboratori più giovani; nello Studio Cimpellin lavorano così diversi autori (come Carlo Ambrosini, Enea Riboldi, Giampiero Casertano) e ed egli impartisce vere e proprie lezioni di tecnica e arte del fumetto a giovani ancora esordienti.
Prosegue anche la sua produzione di fumetti per ragazzi, realizzando diverse serie per Più (ed. Domus), TV Junior e SuperGulp!, mentre continua la collaborazione con il Corriere dei Piccoli, dove ora si occupa soprattutto di adattare a fumetti diverse serie animate, soprattutto giapponesi, come Chobin, Galaxy Express 999, Lady Oscar, Daltanious, Tartarughe Ninja [Ninja Turtles], Big Jim, Il Tulipano Nero, e inventa nuovi personaggi come Big Mac Fargo.
Negli anni Novanta collabora ancora con la Sergio Bonelli Editore, per Martin Mystère e Nathan Never, e con la Casa Editrice Dardo, dove nel 1993 disegna l'episodio 26 di Gordon Link (una storia che rimane però inedita per la chiusura della testata).
Nel 2003 disegna i personaggi e progetta le tavole della serie a fumetti Zoollywood, su testi di Davide Barzi, da realizzare in collaborazione con Oscar Scalco [Oskar] (ma anche questo progetto rimarrà nel cassetto), mentre per Il Giornalino crea, su testi di Carlo Pedrocchi, la serie "S.P.Q.R." (una trasposizione della vita di oggi nella Roma antica) e, su testi di Toni Pagot, "Chichillo".
Nel 2006, in occasione dei festeggiamenti per il quarantennale del Comandante Mark, illustra un episodio speciale per le Edizioni If. Disegna anche un intero episodio del vecchio personaggio Jonny Logan, su commissione di Romano Garofalo, non pubblicato.
Assiste con affetto la moglie, l'amata Giovanna "Luisetta" Daglio, costretta da tempo a cura costante, mentre continua a disegnare e a fare progetti, nonostante il periodo di crisi economica colpisca anche l'editoria, deludendo le sue aspettative e i suoi sogni.
Si spegne a Milano (Italia) il 27 marzo 2017.

 

Il 21 ottobre 2017 il figlio Paolo Cimpellin e la nuora Pia Gregorini, con la Fondazione Franco Fossati, offrono al pubblico del museo milanese WOW Spazio Fumetto una prima esposizione in suo ricordo, intitolata "Leo Cimpellin, un gigante del fumetto".

 

  • Catalogo La Ghignata 2005.
  • Luigi F. Bona. "Leo Cimpellin il gigante buono del fumetto" in Bombastium n. 2, Associazione Franco Fossati, novembre 2003.
  • Davide Barzi. "Leo Cimpellin / Leo Ortolani". Quaderni d'autori, Edizioni If, Milano, marzo 2002.