MICKEY MOUSE (Topolino) Stati Uniti, 1928/1930 / umorismo, avventura / Walt Disney, Ub Iwerks, Floyd Gottfredson, Romano Scarpa, ecc.

Mickey Mouse (Topolino)

Creato da Walt Disney e Ub Iwerks, Mickey Mouse (Topolino) debutta al cinema il 18 novembre 1928 con il cortometraggio "Steamboat Willie" (Willie del vapore), riscuotendo un grande successo grazie alle gag visive e sonore, perfettamente fuse tra loro tanto da dare l'impressione che l'immagine sia sincronizzata al suono e non viceversa. Accanto a lui recitano già l'eterna fidanzata Minnie (Minni) e "il cattivo" Pet Leg Pete (Pietro Gambadilegno).
In pochi mesi l'intraprendente topino diventa un idolo del pubblico e il 13 gennaio 1930 esordisce anche nel fumetto, pubblicato a strisce sui quotidiani, con un comico "Topolino emulo di Lindbergh", in riferimento al trasvolatore atlantico. Inizialmente tutto o quasi è affidato all'azione e ogni striscia culmina in una battuta o in uno spiritoso colpo di scena. Ma la seconda storia è già un'autentica avventura a sfondo giallo, così come prettamente avventurose sono le storie seguenti. Infatti, pur senza rinunciare quasi mai alle battute o alle situazioni umoristiche, Floyd Gottfredson, che ha preso in mano il personaggio, e i suoi collaboratori non sottovalutano l'accoglienza che i personaggi avventurosi stanno cominciando a ottenere proprio in quegli anni nei gusti del pubblico, e danno vita a una lunga serie di storie ormai classiche con un intreccio spesso assai complesso.
Coraggioso, attivissimo e intraprendente, Topolino lotta contro i gangster e contro i pazzoidi che vogliono dominare il mondo, frequenta gli ambienti sportivi, partecipa alla caccia alla balena e si spinge in Africa o nel West selvaggio. Allo spirito avventuroso unisce la necessità di guadagnarsi da vivere dedicandosi ai più svariati mestieri e così, con la stessa disinvoltura, fa il detective o il giornalista, l'apprendista idraulico o il ragazzo d'albergo.
Alla fine del 1932 la popolarità raggiunta in Italia dai disegni animati di Topolino è tale che l'editore fiorentino Giuseppe Nerbini, probabilmente senza sapere che esiste già una produzione a fumetti (anche se alcune strisce originali sono state pubblicate nel corso del 1930 dall'Illustrazione del Popolo) e che il personaggio è protetto da copyright specifico per l'uso editoriale, pubblica il settimanale Topolino, arrivando poi frettolosamente a un accordo con la Disney. La testata sarà ceduta dal figlio Mario Nerbini alla API (Mondadori) con il numero 137 dell'11 agosto 1935.
Il regime fascista vieterà anche questo personaggio nel 1942, ma Federico Pedrocchi e Pier Lorenzo De Vita realizzeranno Tuffolino, un ragazzino in carne e ossa che per qualche tempo sostituirà Mickey Mouse, fino alla chiusura della testata.
Dopo la ripresa delle pubblicazioni nel 1945, con l'adozione del nuovo formato libretto nel 1949, la Mondadori (che già nel 1937 aveva realizzato le prime storie con protagonista Paperino, per iniziativa di Federico Pedrocchi), ottiene l'autorizzazione a utilizzare regolarmente i personaggi disneyani in avventure scritte e disegnate da autori italiani, giustamente considerati tra i migliori del mondo.
Dal luglio 1988 le storie degli eroi disneyani sono edite direttamente dalla Walt Disney Company Italia, e sempre in gran parte realizzate da autori italiani.
 
IN SPAGNA Le "Aventuras del Ratón Miguelín", riproduzione integrale di avventure a striscia di Gottfredson, sono pubblicate dal quotidiano La Vanguardia nel 1935.