Aldo TORCHIO1925-1999

Aldo Torchio

Nasce a Cremona (Italia) nel 1925. Dopo il diploma liceale prosegue gli studi a Milano, all'Accademia di Brera, seguendo i corsi di pittura, scultura, scenografia e decorazione con maestri come Francesco Messina e Giacomo Manzù.
Esordisce come illustratore nell'editoria scolastica e, alla fine del 1947, illustra copertine e testi per Il romanzo della domenica, una testata dei Periodici Mondadori diretta da Alberto Tedeschi.
Disegna copertine per Incanto, rivista delle Edizioni Milano Nuova, iniziando poi una lunga collaborazione con Cino del Duca e i suoi fratelli, disegnando molti fotoromanzi di Grand Hotel: "Adina la rosa bianca" (1951-1952), "Il giglio solitario" (1954), "La gondola d'argento" (1954-1955), "Felicità contesa" (1955-1956), "L'assurda nemica" (1956) eccetera.
Negli anni Cinquanta lavora come illustratore anche per il settimanale Domenica del Corriere, mentre per gli Albi dell'Intrepido della Casa Editrice Universo dei fratelli Del Duca produce, oltre a varie copertine e controcopertine, le storie "Satana l'indomabile" e "Verso l'ignoto", sostituendo anche Alvaro Mairani negli episodi del "Cavaliere Ideale".
Nel 1953 si sposa con la ballerina classica Elvira Hrazdira. In Francia collabora con le Éditions Mondiales di Cino Del Duca adattando romanzi famosi in fumetto.
Si stabilisce a Milano, dove frequenta personaggi dello spettacolo come Wanda Osiris, Carlo Dapporto e Luigi Magni. Negli anni Sessanta e Settanta collabora anche con la Fratelli Fabbri e illustra "Piccole Donne" per Selezione dei Ragazzi.
Prosegue la realizzazione di copertine per Il Monello e Intrepido (poi Intrepido Sport), ritraendo divi dello sport e dello spettaccolo.
Bravissimo nella realizzazione dei fumetti dipinti a mezza tinta, nel 1971 pubblica sul Monello n. 41 l'episodio in quattro pagine "Missione compiuta, capitano" sul sacrificio del capitano Valentino Jansa, della pattuglia acrobatica militare "Frecce tricolori", che in un'esercitazione aveva perso la vita guidando il suo apparecchio in avaria fuori dal centro abitato di Palmanova per evitare una strage.
Nel frattempo si dedica anche ad altre arti, in particolare alla pittura di quadri e affreschi.
Nel 1977 divorzia e si trasferisce a Sanremo con una nuova compagna. Quando anche questa unione finisce, nel 1984 rientra a Milano.
Continua la collaborazione con la CEU (Casa Editrice Universo) anche negli anni Novanta, ma nel 1998 deve sottoporsi a un intervento chirurgico, perdendo progressivamente la vista dall’occhio sinistro. Lascia quindi il fumetto per dedicarsi alla pittura di ritratti e paesaggi. Dopo un secondo intervento, la sua salute peggiora progressivamente, ma è assistito dalla moglie Elvira, ritornata da lui.
Muore a Cingia de' Botti (Cremona, Italia), nel 1999.

 

  • Luigi Marcianò. Ampio articolo biografico pubblicato in Ink n. 52, Menhir Edizioni.