Angelo RIZZOLI 1889-1970

Angelo Rizzoli

Nasce a Milano (Italia) il 31 ottobre 1889. Figlio di un ciabattino analfabeta, nasce già orfano per il suicidio del padre. Cresciuto nella povertà, nel 1897 viene affidato al Collegio dei Martinitt, pia istituzione milanese, dove consegue la licenza elementare. Già nell'orfanotrofio apprende il mestiere di tipografo e quando ne esce, nel 1906, viene assunto in una piccola tipografia, la Bernini, e successivamente dalla Alfieri e Lacroix specializzata in stampe d'arte.
A vent'anni, con un altro operaio, apre l'attività in proprio a Milano, in via Cerva, e un paio d'anni dopo (gennaio 1911) registra la A. Rizzoli & C. che ottiene un primo successo stampando cartoline per la guerra in Libia.
Nel 1912 si sposa con Anna Marzorati, figlia di un tipografo: avranno tre figli (Andrea nel 1914, Giuseppina "Pinuccia" nel 1916 e Giuditta "Rinella" nel 1918).
Sotto le armi per la guerra dal 1915, viene congedato nel 1917.
L'azienda continua a svilupparsi, gradatamente, con una nuova sede in prossimità della Stazione di Porta Vittoria, e nei primi anni Venti conta già un'ottantina di dipendenti impegnati nella stampa di cartoline e manifesti, pieghevoli e altre stampe per conto terzi.
L'editore Calogero Tumminelli, contitolare della casa editrice "Bestetti e Tumminelli" e direttore editoriale dell'Istituto Giovanni Treccani, lo aiuta a introdursi nel mondo dell'editoria vera e propria (libri e riviste) e gli suggerisce di rilevare alcune riviste di Mondadori, testate dal nobile passato ma ormai con bilanci in rosso: Il Secolo Illustrato (settimanale illustrato del quotidiano Il Secolo), il mensile Novella e i mensili La Donna, Comoedia.
Tumminelli fa da mediatore nella trattativa e lo convince all'impegnativo acquisto promettendogli da parte sua la stampa dell'"Enciclopedia Italiana". Infine le quattro testate vengono trasferite da Mondadori a Rizzoli nel luglio 1927 per 40.000 lire.
Con questo impegno sui periodici e l'incarico di stampare ogni anno tre volumi della prestigiosa enciclopedia, cerca subito finanziamenti per una nuova tipografia adeguata all'impresa in cui si è lanciato: saranno Giovanni Treccani, Ettore Bocconi e Senatore Borletti (due senatori del regno e uno in procinto di diventarlo), che con milione di lire a testa entreranno nel consiglio d'amministrazione della Rizzoli & C. (finché l'ormai affermato imprenditore editoriale non riscatterà le loro quote, nel 1933).
Sceglie personalmente il luogo dove far sorgere la nuova sede, in piazza Carlo Erba, e lo inaugura all'inizio del 1929.
La nuova Rizzoli & C. "società di capitali anonima per l'arte della stampa" può pubblicare in marzo il primo volume dell'"Enciclopedia italiana di scienze, lettere ed arti". Dello stesso anno è anche il primo libro, "Storia del Risorgimento" di C. Spellanzon.
Nel 1928 Novella diventata settimanale e raggiungerà una tiratura di 130.000 copie, affiancata nelle edicole nel 1930 da Cinema Illustrazione, poi da Lei (1933), dal giornale umoristico Bertoldo (1936), da Omnibus (1937) e, dopo la forzata chiusura di quest'ultimo da parte del regime fascista, da Oggi (1939).
Nel 1933 si impegna anche nel settore cinematografico, fondando la società di produzione Novella Film. Non a caso nel 1934 pubblica anche il settimanale Novellino, "romanzi e racconti per i ragazzi", con grandi immagini di attori (da Jackie Cooper a Shirley Temple), anche se la testata durerà poco tempo.
Nel 1943 diventa nonno e al neonato viene dato il suo nome: Angelo (predestinato a prendere un giorno le redini dell'impresa), figlio di Andrea.
Costretto a chiudere anche Oggi (dopo un articolo sgradito ai tedeschi) nel gennaio 1942, rimedia con la pubblicazione del settimanale 7 giorni (diretto da Giovanni Mosca e formalmente nato dall'ultima versione di Settebello e dall'eredità del Bertoldo).
I bombardamenti su Milano dell'agosto 1943 non risparmiano la casa editrice, e segnano la necessaria interruzione delle pubblicazioni.

 

Dopo la guerra, nel 1945, l'attività riprende prontamente, sia pure tra le difficoltà poste nelle autorizzazioni delle forze alleate d'occupazione per segnare la discontinuità dal regime fascista. Riecco così Oggi (con la direzione affidata a Edilio Rusconi, già redattore esordiente in 7 giorni e dieci anni più tardi nuovo temibile concorrente diretto con una propria casa editrice e il settimanale Gente).
Si aggiungono anche nuove testate, come Candido (progettata e diretta da Giovannino Guareschi).
Nel 1949 vara la collana BUR - Biblioteca Universale Rizzoli, proponendo grandi classici a prezzi assolutamente popolari.
Nel 1949 anche il vecchio amore per il cinema torna a manifestarsi con un'attività di distribuzione, insieme a Giuseppe Amato, che si concretizza nel 1951 nella Dear (Distribuzione Edizione Amato Rizzoli), dal 1952 DEAR Film (Distribuzione Edizioni Associate Rizzoli) con amministratore delegato Robert Haggiag, il quale - dopo divergenze con l'editore - nel 1957 la rileva trasformandola in DEAR International per la distribuzione dei film della Warner Bros.
Nel 1953 acquisisce L'Europeo e ne affida la direzione ad Arrigo Benedetti.
Nel 1954 acquista l'antica Cartiera di Lama di Reno, presso Marzabotto (Bologna, Italia), che ingrandisce e potenzia per rifornire di carta il suo vasto impero editoriale (fin dopo la sua scomparsa, quando negli anni Ottanta subirà la crisi del Gruppo RCS, Rizzoli Corrire della Sera, e sarà assorbita tra le cartiere del Gruppo Burgo).
Nel 1957, conclusa l'esperienza DEAR Film, fonda una nuova casa di produzione, la Cineriz. Nel 1959 ha la possibilità di coprodurre, con Giuseppe Amato, il film "La dolce vita" di Federico Fellini (quando la crisi tra il regista e De Laurentiis rischia di far naufragare il progetto). Sarà poi la volta di "Kapò" (1959), "Boccaccio '70" (1962), "8½" (1963) e decine di altri lungometraggi di successo, di ogni genere, "Don Camillo monsignore... ma non troppo" (1961) al documentario "Mondo cane" (1962) e a "Satyricon" (1968).
Nel 1960 trasferisce la casa editrice in un nuovo grande complesso della periferia milanese, in via Civitavecchia (poi via Angelo Rizzoli). Una costruzione è destinata a ospitare i macchinari per il nuovo quotidiano nazionale che dovrebbe chiamarsi Oggi "il quotidiano di domani", ma il piano economico dell'impresa non è favorevole (considerando la concorrenza del vecchio Corriere della sera ma anche del nuovo Il Giorno) e alla fine, molto a malincuore, deve rinunciare a un vecchio sogno.
Nel 1966 intraprende, parallelamente alla casa editrice francese Larousse, la pubblicazione in edicola a dispense settimanali (per un totale di 15 volumi in 6 anni, fino a novembre 1971) della "Enciclopedia Universale Rizzoli-Larousse".
Muore a ottant'anni a Milano (Italia) il 24 settembre 1970.
Lascia ai suoi eredi un autentico impero valutato economicamente in cento miliardi di lire, mentre l'apporto alla cultura italiana (editoria, giornalismo, cinematografia, diffusione del libro) è incalcolabile.
La successiva gestione da parte del nipote Angelo (detto "Angelone" per distinguerlo dal nonno), purtroppo porterà in poco più di dieci anni al disfacimento e al fallimento di una delle maggiori imprese editoriali italiane.