Ferdinando "Nando" TACCONI 1922-2006

Ferdinando Tacconi

Nasce a Milano (Italia) il 27 dicembre 1922. Frequenta la Scuola d'arte applicata del Castello. Dopo la guerra esordisce come grafico illustratore su Grazia e Confidenze, e approda ai fumetti soltanto alla fine degli anni Quaranta, con l'editore Pasquale Giurleo, disegnando Morgan il pirata, Jack il pilota e la seducente quanto avventurosa Miss Diavolo. Per Tristano Torelli realizza i popolarissimi Sciuscià e Nat del Santa Cruz, mentre realizza copertine per testate diverse, collaborando anche al mensile d'avventure Totem.
In seguito conosce Rinaldo "Roy" Dami e Giorgio Bellavitis, e tramite loro comincia una lunga collaborazione con l'agenzia inglese Fleetway, specializzandosi soprattutto in storie di guerra (pubblicate successivamente in Italia dalla Dardo) ma realizzando anche a fumetti la nota trasmissione radiofonica "Journey in to Space" e disegnando tavole didattiche per Look and Learn.
Dal 1973 al 1982 lavora prevalentemente alle avventure degli Gli aristocratici, una banda di ladri gentiluomini creati da Alfredo Castelli sulle pagine del neonato Corriere dei ragazzi, ma realizza anche copertine e storie per Renzo Barbieri.
Collabora con la francese Larousse per alcuni episodi di L'Histoire de France, L'Histoire du Far West, Les Grandes Découvertes.
Per la Cepim dell'editore Sergio Bonelli disegna due volumi della prestigiosa collana Un uomo un'avventura (1976-1980): "L'Uomo del deserto" e "L'Uomo di Rangoon".
Inizia una lunga collaborazione con Il Giornalino realizzando tra l'altro, spesso su testi di Gino D'Antonio, "Susanna" e la ricostruzione documentaria "Uomini senza gloria" (ristampata ne Gli albi di Orient Express come "La Seconda guerra mondiale"). Appassionato di aeronautica, realizza sulla testata cattolica anche la lunga storia del volo "Il sogno di Icaro".
Continua anche la collaborazione con l'editore Sergio Bonelli e realizza episodi di Dylan Dog, Nick Raider e Mister No.
Nonostante problemi alla vista, continua a realizzare sceneggiature e disegni a matita (che altri inchiostrano) per gli albi bonelliani. Nel 2001 al XXV Salone internazionale dei comics di Roma gli viene assegnato lo "Yellow Kid – una vita per il fumetto".
Gravi problemi di salute lo isolano negli ultimi tempi limitandone gli spostamenti, ma la sua tempra è forte e sembra sempre più giovane della sua età. Nonostante tutto, la sua scomparsa giovedì 11 maggio 2006 coglie dunque di sorpresa gli amici e il mondo del fumetto.